Ma risultati positivi dell’intervento non distolgano i Governi dalle riforme
La crescita europea sta “prendendo slancio” e “la base per la ripresa economica nell’Eurozona si e’ chiaramente rafforzata”: come ha detto a Bruxelles il presidente della Bce Mario Draghi, l’istituto ha dovuto rivedere al rialzo le previsioni per il 2015 e 2016 rispetto alle precedenti proiezioni di dicembre, rispettivamente a 0,5% e 0,4%. “Questo e’ dovuto in particolare al calo dei prezzi del petrolio, al graduale consolidamento della domanda esterna, al miglioramento delle condizioni di finanziamento grazie alla nostra politica monetaria accomodante e al deprezzamento dell’euro e l’effetto del Qe”. Secondo Draghi, il ritmo degli acquisti finora effettuati nell’ambito di quest’ultimo” mette il programma globale sulla buona strada per raggiungere un totale di 60 miliardi di euro nel mese di marzo”. La Bce, ha continuato il Governatore, sta “tenendo attentamente sotto controllo” i rischi sulla stabilità finanziaria, inclusi quelli ”derivanti dalle eccessive prese di rischio” mediante i suoi stessi programmi monetari, come il piano di acquisti di titoli di Stato. Tuttavia “attualmente questi rischi sono contenuti”, ha affermato il presidente Mario Draghi durante una audizione al Parlamento europeo. “E se dovessero emergere, le politiche macro prudenziali sarebbero orientate e gestirli”. I ”risultati positivi” del Qe della Bce, però, “non dovrebbero distrarre gli altri soggetti a contribuire a rimettere l’economia in carreggiata. Le politiche di bilancio – ha continuato – devono sostenere la crescita economica, garantendo nel contempo la sostenibilità del debito. L’attuazione piena e coerente del Patto di stabilità e crescita è fondamentale per la fiducia nel nostro quadro di bilancio. Inoltre le riforme strutturali dovrebbero essere attuate tempestivamente e con determinazione”.
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