L’avanzo commerciale con i paesi extra-Ue ad aprile scorso è stato pari a 2,586 miliardi di euro (+1,637 mld ad aprile 2014). Il surplus nell’interscambio di prodotti non energetici è pari a 5,6 miliardi, rispetto ai 5,1 miliardi di aprile 2014. E’ quanto comunica l’Istat aggiungendo che ad aprile scorso, rispetto al mese precedente, i flussi commerciali con i paesi extra-Ue mostrano dinamiche divergenti, con un calo delle esportazioni (-2,0%) e un aumento delle importazioni(+1,5%).
I beni strumentali (-6,8%) e, in misura meno rilevante, l’energia (-5,4%) concorrono alla flessione delle vendite verso i paesi extra-Ue. Al netto dei prodotti energetici, la diminuzione congiunturale dell’export è pari a -1,8%. Le vendite di beni di consumo (+2,6%) e di prodotti intermedi (+1,0%) sono invece in espansione.
La crescita congiunturale dell’import – prosegue l’Istat – è trainata dall’energia (+12,4%) e dai beni strumentali (+7,5%). Gli acquisti di prodotti intermedi (-5,5%) e di beni di consumo (-4,3%) sono invece in forte calo.
Nell’ultimo trimestre, la dinamica congiunturale dell’export verso i paesi extra Ue si conferma ampiamente positiva (+4,8%) e risulta più intensa (+5,2%) al netto della flessione dell’energia (-2,8%). Tra i prodotti non energetici, la crescita delle vendite di beni strumentali è la più marcata (+9,6%). Nello stesso periodo, anche la crescita congiunturale delle importazioni è sostenuta (+4,1%) e investe tutti i comparti. La crescita dei prodotti non energetici è più marcata (+4,6%) e riguarda, in particolare, i beni di consumo durevoli (+9,0%) e i beni strumentali (+8,5%).
Ad aprile scorso, la forte crescita tendenziale dell’export (+12,2%) è condizionata da una differenza nei giorni lavorativi (21 ad aprile 2015 rispetto a 20 ad aprile 2014) per un contributo pari a +2,8 punti percentuali. La crescita è particolarmente sostenuta per i prodotti intermedi (+15,7%) e i beni di consumo (+13,1%). Le importazioni registrano un incremento tendenziale del 6,3%. Al netto della componente energetica (-9,8%), la crescita degli acquisti dai paesi extra Ue è più ampia (+14,2%) e diffusa a tutti i comparti.
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