Confesercenti: segnale confortante, ma fotografia parziale di possibili effetti tensioni internazionali.
La fiducia dei consumatori sale a novembre e l’indice Istat tocca 118,4 punti, il livello più alto mai registrato dall’inizio delle serie storiche oltre 20 anni fa (gennaio 1995). A ottobre si attestava a 117. E’ quanto rende noto l’Istat sottolineando che il dato risente “solo in minima parte degli attentati di Parigi perché la rilevazione è concentrata nei primi quindici giorni”.
La fiducia delle imprese mostra, invece, “una sostanziale stazionarietà a novembre e resta ai livelli più alti dall’inizio della crisi, a ottobre 2007”. L’indice Istat sale infatti a 107,1, da 107 di ottobre. Il clima migliora nelle costruzioni e nei servizi di mercato, mentre scende nella manifattura e nel commercio al dettaglio.
Fiducia, Confesercenti: segnale confortante, ma fotografia parziale di possibili effetti tensioni internazionali. Commercio tradizionale in controtendenza, peggiorano le attese delle imprese (-10 punti)
Il record di fiducia dei consumatori, segnalato dall’Istat a Novembre, è un segnale confortante: gli italiani credono nella ripresa. Occorre precisare, però, che il dato fotografa solo parzialmente il possibile effetto dell’aggravarsi delle tensioni internazionali: le rilevazioni, infatti, vengono condotte nella prima metà del mese e risentono solo in minima parte dei fatti eccezionalmente gravi di novembre, rilevanti in particolare per il turismo. Così Confesercenti sull’indice di fiducia dei consumatori e delle imprese a novembre, diffuso oggi dall’Istat.
Le famiglie italiane mostrano di aver percepito l’inversione di tendenza sul piano economico. Il miglioramento è infatti dovuto soprattutto alla fiducia sulla “situazione economica del Paese”, una conferma del fatto che gli italiani credono nella possibilità di ripresa dell’Italia. Migliorano anche le opportunità di risparmio, segno di un aumento delle risorse disponibili.
Il boom di ottimismo dei consumatori è però solo parzialmente condiviso dalle imprese, il cui clima di fiducia rimane sostanzialmente stabile. Anche se con profonde differenze a seconda dei settori di attività: è da notare, infatti, l’andamento in controtendenza delle imprese del commercio tradizionale. Mentre si assiste ad un lieve miglioramento del clima per la grande distribuzione, i negozi continuano a soffrire e registrano un calo di ben 10 punti dell’indice di fiducia. Un dato legato in particolare alla situazione ancora difficile per le imprese del settore di minori dimensioni, confermato anche dal calo delle vendite per le piccole superfici segnalato dalle ultimi rilevazioni della stessa Istat.
Serve un piano di sostegno alle imprese, a partire dall’accesso al credito. La Confesercenti ha proposto all’attenzione delle forze politiche un “Pacchetto commercio”, che mira a rivitalizzare le imprese commerciali ed i pubblici esercizi che aprono in aree desertificate e degradate delle nostre città. Un intervento da inserire con urgenza nella Legge di Stabilità e che favorirebbe la ripresa del commercio nei nostri centri urbani ed il piano per il recupero delle periferie annunciato dal Governo.
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