Mossa a sorpresa del Governatore: tassi a zero e soldi alle banche che prestano all’economia reale
La Banca Centrale Europea ha presentato un pacchetto di nuove misure che appare decisamente sopra le attese dei mercati.
Il consiglio direttivo guidato da Mario Draghi ha tagliato il tasso principale d’interesse, fermo da mesi a 0,05%, portandolo a zero dopo che era stato detto che il livello raggiunto fosse invalicabile. Scende anche il tasso sui prestiti marginali (a 0,25%).
Un allentamento senza precedenti, approvato – ha spiegato Draghi – a “maggioranza schiacciante” (e senza Jens Weidmann, il falco della Bundesbank, tra i membri del direttivo con diritto di voto) e’ dovuto al radicale mutamento del quadro macroeconomico avvenuto negli ultimi mesi, con il forte aumento della volatilita’ dei mercati e una ripresa che ancora stenta. Le nuove stime della Bce illustrate da Draghi stesso parlano chiaro: le stime sul tasso di inflazione nell’Eurozona per il 2016 sono state abbassate drasticamente dall’1% allo 0,1% e quelle sul Pil dall’1,7% all’1,4%.
La BCE ha tagliato anche il tasso sui depositi a -0,40%, questo atteso dai mercati. Ma il quantitative easing (creazione di moneta da parte di una banca centrale e la sua iniezione, con operazioni di mercato aperto, nel sistema finanziario ed economico), a partire da aprile, accelera decisamente dai 60 miliardi di titoli acquistati mensilmente a 80 miliardi: i mercati si aspettavano in media 70 o 75 miliardi. Altra mossa a sorpresa, di cui si parlava da tempo ma senza segnali concreti è che la Bce ora acquisterà anche bond delle aziende non bancarie purché abbiano un rating con livello d’investimento (cioè non speculativo).
Oltre all’allargamento del ‘Qe’ ai corporate bond, e’ stato poi alzata una seconda volta, dal 33% al 50%, la quota di titoli che l’Eurotower puo’ acquistare per ogni singola emissione. E la nuova tornata di ‘Tltro’, ovvero di prestiti agevolati alle banche condizionati all’emissione di prestiti all’economia, potrà avere tassi bassi fino ai livelli dei tassi sui depositi, ora negativi. Cio’ significa, quindi, che le banche, cosi’ come ora devono pagare per parcheggiare le riserve nelle casse di Francoforte, potrebbero venire pagate per fornire credito.
Da giugno la Bce lancerà anche un pacchetto di quattro prestiti Tltro alle banche (ovvero i prestiti alle banche a tasso agevolato condizionati alla fornitura di credito all’economia): presterà liquidità illimitata agli istituti che fanno credito all’economia. E per la prima volta il tasso su questi prestiti sarà non più il tasso principale, ma il tasso sui depositi, quindi negativo: in pratica la Bce pagherà alle banche che ricevono un prestito un tasso dello 0,40%.
Al termine della presentazione delle nuove misure, il Presidente Draghi ha rivendicato l’efficacia delle misure finora adottate, a partire dall’impatto positivo sulla ripresa del credito. “Ci vorra’ tempo”, ha aggiunto, perche’ l’inflazione si riavvicini all’obiettivo del 2% e “sarebbe folle credere di tornare a un’inflazione al 2% con un’economia che non si e’ ancora ripresa”. “La ripresa non e’ spettacolare ma c’e’, e’ graduale e sta continuando, l’output gap si chiudera’ gradualmente e vedremo movimenti sui salari e sui prezzi”, ha chiosato il numero uno dell’Eurotower, che continua a prevedere una ripresa dell’inflazione a fine 2016, tanto da poter asserire che Eurolandia “non e’ in deflazione”.
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