Lieve l’aumento del clima di fiducia nel commercio al dettaglio che passa a 101,3 da 99,3.
In ripresa la fiducia di consumatori e imprese a luglio. L’indice Istat del clima di fiducia dei consumatori vede il primo aumento dopo tre cali consecutivi e passa a 111,3 punti dai 110,2 di giugno. L’indice composito del clima di fiducia delle imprese cresce intanto a 103,3 da 101,2 con tutti i settori in miglioramento a partire dalle costruzioni.
Le interviste dell’Istat sono concentrate nella prima metà del mese, e non misurano quindi gli effetti della serie di attentati iniziati il 14 luglio a Nizza.
Le stime riferite alle componenti personale, corrente e futura del clima di fiducia dei consumatori aumentano (rispettivamente, a 105,0 da 103,0, a 109,1 da 108,2 e a 114,9 da 112,9), mentre la componente economica registra una flessione (a 130,1 da 131,7).
Le opinioni dei consumatori riguardo la situazione economica del Paese sono in peggioramento per il terzo mese consecutivo (il saldo dei giudizi passa a -54 da -49 e quello delle aspettative a -9 da -5). I giudizi sull’andamento dei prezzi nei passati 12 mesi e le attese per i prossimi 12 mesi registrano un peggioramento (a -31 da -26 e a -30 da -20). Le aspettative sulla disoccupazione migliorano lievemente (a 30 da 32, il saldo).
Riguardo le imprese, il clima di fiducia sale in tutti i settori: in modo più marcato nelle costruzioni (a 126,2 da 121,6) e nei servizi di mercato (a 108,6 da 105,1), più lieve nella manifattura (a 103,1 da 102,9), e nel commercio al dettaglio (a 101,3 da 99,3).
Nelle imprese manifatturiere migliorano marginalmente le attese sulla produzione (a 10 da 9). Nelle costruzioni migliorano i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione (a -24 da -30) mentre le attese sull’occupazione rimangono stabili (a -9). Nei servizi migliorano tutte le componenti del clima: crescono i saldi dei giudizi e delle attese sul livello degli ordini (a 7 da 4 e a 9 da 7, rispettivamente). Le attese sull’andamento dell’economia migliorano (il saldo passa a 8 da 3).
Nel commercio al dettaglio migliorano i giudizi sulle vendite correnti (a 6 da 0), ma peggiorano le attese sulle vendite future (a 21 da 22); il saldo sulle scorte di magazzino passa a 16 da 17.
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