L’indice del commercio diminuisce da 111,1 a 108,9
“La fiducia di consumatori e imprese è in recupero a giugno, dopo il calo di maggio”. Lo riporta l’Istat che spiega come il “clima di fiducia dei consumatori aumenti di un punto percentuale passando da 105,4 a 106,4 e anche l’indice composito del clima di fiducia delle imprese (Iesi) sale da 106,2 a 106,4. Per le famiglie i miglioramenti sono estesi a tutte le componenti della
fiducia.
I progressi più marcati riguardano il clima economico e il clima futuro. I giudizi e le aspettative dei consumatori riguardo la situazione economica del Paese migliorano mentre continuano ad aumentare, per il terzo mese consecutivo, le aspettative sulla disoccupazione e vedono “un deciso aumento” i giudizi e le attese su un incremento dei prezzi. Complessivamente, spiegano dall’Istituto di statistica, nonostante “i segnali positivi”, la fiducia delle imprese “resta su un livello abbastanza basso rispetto agli ultimi mesi”.
La fiducia delle imprese, invece, “è al di sopra dei livelli medi degli ultimi cinque mesi” e rientra in “un trend di espansione iniziato all’inizio dell’anno”. In particolare il clima di fiducia aumenta da 106,9 a 107,3 nel settore manifatturiero e da 128,1 a 129,8 nelle costruzioni. Nei servizi, il valore dell’indice si attesta a quota 106 da 105,6 e appare in controtendenza solo il settore del commercio al dettaglio dove l’indice diminuisce da 111,1 a 108,9. Nel comparto manifatturiero si evidenzia un miglioramento dei giudizi sugli ordini mentre si registra un lieve calo delle
attese sulla produzione e le scorte di magazzino sono giudicate in decumulo”.
“Nel settore delle costruzioni, i giudizi sugli ordini migliorano ma le aspettative sull’occupazione sono in diminuzione. Nei servizi, aumentano le aspettative sugli ordini e i giudizi sull’andamento degli affari sono in deciso miglioramento. Invece, i giudizi sugli ordini sono in peggioramento. Nel commercio al dettaglio, infine, si registra una diminuzione del saldo relativo alle vendite correnti ed aumenta quello relativo alle aspettative sulle vendite future; le scorte di magazzino sono giudicate in accumulo”.
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