Crescono solo contratti a termine, ma continua ad incidere corsa ai rinnovi
L’incertezza si fa sentire anche sul mercato del lavoro, e frena l’occupazione. Ad agosto c’era stato, infatti un aumento degli occupati che, a settembre, non si è confermato, anche se per poco (calo dello 0,1% rispetto al mese precedente). A fronte del dato annuale di crescita complessiva degli occupati di quasi l’1%, pari a 207mila unità, l’Istat ci consegna dunque una evoluzione congiunturale abbastanza oscillante, al pari di altre variabili economiche, come segnalato ieri anche dal clima di fiducia e della previsione sul PIL nel III trimestre.
Quello che viene invece confermato è il calo dei dipendenti permanenti (-184.00 unità sull’ anno) e l’aumento di quelli a termine con 27.000 unità in più su agosto e 368.000 sull’anno. Una crescita su cui incide anche a settembre la corsa al rinnovo e alla proroga prima della scadenza del periodo transitorio previsto dal Decreto Dignità, prevista fino al 31 ottobre per i contratti già in essere al momento dell’approvazione del decreto. Per questo riteniamo probabile che la crescita del numero di lavoratori a tempo determinato proseguirà anche nel mese di ottobre. Il decreto Dignità, infatti, introduce regole restrittive sui contratti a termine prevedendo un aumento di costi che, in proporzione, inciderà più pesantemente sulle piccole imprese.
Un ulteriore elemento di preoccupazione per le imprese che contribuisce al clima di indeterminatezza che sta sempre di più condizionando l’economia del Paese. L’auspicio è che la manovra, oggi alle Camere, riesca a restituire fiducia alle imprese e alle famiglie, evitando che lo stato d’incertezza si trasformi in paura del futuro.
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