L’articolo de Il Resto del Carlino sulla tavola rotonda “Il commercio del mondo che cambia” con la Presidente nazionale di Confesercenti
‘Il commercio nel mondo che cambia’, un momento di confronto sulle problematiche, le esigenze e le prospettive del comparto del commercio con particolare riferimento al territorio della Regione Marche. Questo l’obiettivo della tavola rotonda organizzata a Fano da Confesercenti Marche con la presenza della Presidente nazionale di Confesercenti Patrizia De Luise.
La Presidente De Luise ne ha parlato con l’Assessore al Commercio della Regione Marche Manuela Bora, il Sindaco del Comune di Fano Massimo Seri, il Presidente della Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini e il Presidente Confesercenti Marche Alfredo Mietti.
Di seguito l’articolo pubblicato sul quotidiano Il Resto del Carlino.
Come cambia il commercio, in un mondo che cambia? Se lo sono domandati ieri pomeriggio i vertici di Confesercenti, che hanno visto arrivare in città la presidente nazionale Patrizia De Luise e l’assessore regionale alle attività economiche Manuela Bora per una tavola rotonda che si prefiggeva di trovare insieme gli strumenti per ridisegnare il commercio nelle Marche.
«Ridisegnare il nostro commercio non vuoi dire pensare solo alle imprese che lavorano nel nostro settore e i loro dipendenti – ha sottolineato la De Luise -, ma vuol dire anche pensare alla qualità della vita dei cittadini. Il motivo dei miei viaggi nei territori è proprio quello di incontrare le amministrazioni locali, perché ci vuole un’alleanza tra imprese e istituzioni per ridisegnare la nostra vita di cittadini all’interno delle città. Noi arriviamo da Roma, sono quasi 4 ore di viaggio: questo dimostra quanto ci sia da investire nelle infrastrutture, sulla capacità di mettere in relazione tutti nostri territori. In un mondo che cambia una cosa è certa: l’importanza di mantenere vivo il commercio tradizionale di vicinato. Il nuovo che avanza va benissimo, non bisogna dimenticare però l’importanza che le imprese hanno sul territorio. Bisogna trovare pari opportunità per tutti quelli che fanno impresa».
«Se dovessimo fare un’analisi di quello che sta succedendo – ha aggiunto il presidente provinciale Alfredo Mietti – forse il commercio al minuto sembra dover scomparire. Ma se guardiamo attentamente: gli amministratori cercano di ridisegnare le nostre città per renderle sempre più vivibili e appetibili al turismo. In un’ottica di questo genere il negozio di vicinato è un elemento indispensabile nei centri storici e nelle periferie».
È d’accordo l’assessore Bora: «II commercio è un settore importante sia per quello che rappresenta per l’economia ma anche per il suo ruolo sociale di contrasto alla desertificazione. Ecco perché nel bilancio abbiamo raddoppiato i contributi passati a 1 milione e 700mila euro: andranno ai piccoli esercizi che si insediano nei comuni sotto i 5 mila abitanti». Ma cosa si può fare per i comuni come Fano? «Sono convinta che al di là del contributo, che fa sempre piacere, aiutare gli imprenditori in questo momento significa ‘semplificazione amministrativa’ che non va pensata solo per le norme del commercio, ma anche e soprattutto per quelle urbanistiche. Questo però è un compito del Comune».
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