Centinaia di pec inviate a tutti i sindaci della Sicilia dai direttori e dai presidenti provinciali di Confesercenti per chiedere ai Comuni dell’Isola di prendere decisioni chiare e forti per aiutare le imprese a superare il grave momento di sofferenza dovuto al Covid-19 e alle restrizioni imposte dal governo agli esercizi commerciali per bloccare il contagio. Le mail sono state inviate questa mattina e chiedono sostanzialmente due cose: la sospensione del pagamento dei tributi e delle tasse comunali dovute dalle attività commerciali e il ricalcolo delle stesse dal momento che la maggior parte di queste sono costrette a rimanere con le saracinesche abbassate. “I provvedimenti del Governo recentemente intervenuti in materia di contenimento dell’emergenza Coronavirus, e segnatamente il DPCM dell’11 marzo scorso – si legge nella lettera – hanno previsto, fino alla data del 25 marzo, la chiusura della maggior parte delle attività produttive. Tuttavia, allo stato attuale, non abbiamo notizie di provvedimenti statali che intervengano, dando sostegno alle imprese, sul tema dei versamenti relativi ai tributi e tasse locali dovuti dalle attività commerciali le cui attività sono state chiuse o sospese”. Confesercenti chiede dunque la proroga della scadenza dei pagamenti “a date successive alla fine dell’emergenza come d’altronde il Governo ha previsto per il pagamento dei tributi erariali statali e di quanto dovuto per la contribuzione previdenziale ed assistenziale”. “Inoltre – scrivono i vertici di Confesercenti – si riterrebbe equo e socialmente responsabile un provvedimento che riduca proporzionalmente, in relazione al periodo di mancata attività, gli importi dovuti a titolo di tributi e tasse locali”. Perché, per superare questa crisi, definita “estremamente grave”, serve – sottolinea l’associazione – la partecipazione di tutte le Istituzioni, ai vari livelli”.
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