L’associazione scrive all’assessore Scavone chiedendo una deroga alla norma vigente che vieta di avviare tirocini alle aziende che hanno lavoratori in cassintegrazione
I ritardi nell’erogazione della cassintegrazione in deroga sono un fatto gravissimo che danneggia non solo i lavoratori, ma le aziende su cui si riversano le tensioni e le difficoltà delle famiglie”. A dirlo, alla vigilia della Festa del Lavoro, è il presidente di Confesercenti Sicilia, Vittorio Messina commentando l’esiguo numero delle pratiche esitate dall’Inps regionale: 1788 rispetto ai 135 mila in attesa”. Ma da Confesercenti Sicilia parte anche un altro grido di allarme. A fronte di una cassintegrazione che stenta ad arrivare ai lavoratori, in questo momento sono a rischio anche tutti i tirocini formativi: misure per 114 milioni di euro e oltre 50 mila tirocini retribuiti. Proprio questa mattina Confesercenti Sicilia ha scritto in merito all’assessore regionale al Lavoro Antonio Svavone e, per conoscenza, anche al dirigente generale del dipartimento, Giovanni Vindigni chiedendo una deroga alla normativa vigente. Il pericolo è contenuto all’interno della norma generale che regola l’attivazione dei percorsi formativi nelle aziende. “Le linee guida della Conferenza Stato Regione, recepite in Sicilia con una delibera di giunta nel 2017 (292 del 19 luglio 2017) – spiega il direttore regionale Michele Sorbera – prevedono che ad attivare i tirocini possano essere, infatti, solo le aziende che non abbiano fatto ricorso alla cassintegrazione. …Ma oggi con l’emergenza Covid non c’è impresa che non l’abbia fatto”. “Non solo – aggiunge Sorbera – i tirocini extracurriculari già attivati e sospesi per la lo stop forzato, non potranno essere prorogati perché la normativa attuale lo vieta espressamente. Ci auguriamo che l’assessorato intervenga in tempi celeri, specie adesso che la Fase 2 sembra alle porte”.
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