Torna a crescere l’inflazione, primo segno positivo dopo 10 mesi
Crescono (di poco) gli occupati, ma il tasso di disoccupazione rimane al top. Secondo i dati diffusi oggi dall’Istat, il tasso a marzo è al 12,7%, un valore in calo dello 0,1% in termini congiunturali ma in aumento di 0,7 punti rispetto al 2013. Secondo i dati diffusi dall’Istituto di ricerca, il tasso di disoccupazione dei 15-24enni a marzo è al 42,7%, sostanzialmente stabile rispetto a febbraio ma in aumento del 3,1% nel confronto annuo. La percentuale dei disoccupati resta dunque ai livelli massimi dall’inizio delle serie mensili (2004) e trimestrali (1977). Quanto ai giovani, risulta che alla ricerca ci siano 683mila Under 25.
Se la situazione è ancora molto negativa, uno spiraglio di luce si intravede nel lieve rialzo del tasso degli occupati, il primo da giugno 2013: a marzo siamo infatti al 55,6%, lo 0,2% in più in termini congiunturali, anche se va segnalata la diminuzione, sempre dello 0,2%, rispetto a dodici mesi prima. la percentuale dei disoccupati torna così ai livelli di luglio 2013. Nel complesso, si contano 22 milioni e 356mila occupati, lo 0,3% in più rispetto a febbraio (+73mila) e lo 0,6% in meno su marzo 2013 (-124mila), mentre i disoccupati sono 3 milioni e 249mila, cioè lo 0,2% in meno rispetto al mese precedente (-5mila) ma il 6,4% in più rispetto a marzo 2013 (+194mila).
La disoccupazione diminuisce tra gli uomini, cresce tra le donne – Secondo l’Istat a diminuire a marzo è soprattutto la disoccupazione tra gli uomini (-0,6%) mentre quella femminile cresce dello 0,4%. In termini tendenziali il numero dei senza lavoro aumenta sia tra gli uomini (+7,2%) sia tra le donne (+5,4%). La disoccupazione maschile, pari al 12%, diminuisce sul piano congiunturale (-0,1%) ma cresce in termini tendenziali (+0,8%), mentre quella femminile, a quota 13,6%, rimane stabile rispetto al mese precedente e cresce su base annua (+0,6%).
Quanto agli occupati, a marzo aumentano su base mensile sia tra gli uomini (+0,4%) sia tra le donne (+0,3%), mentre su base annua diminuiscono per effetto del calo registrato tra gli uomini (-0,9%) e rimangono stabili tra le donne. Il tasso di occupazione maschile, pari al 64,6%, sale dello 0,2% su base congiunturale mentre scende dello 0,5% su base annua. Quello femminile, pari al 46,6%, aumento dello 0,1% sia su base congiunturale sia tendenziale.
Risale l’inflazione dopo dieci mesi
E intanto, l’inflazione ad aprile torna a salire arrivando allo 0,6% dopo lo 0,4% di marzo, mentre su base mensile l’indice dei prezzi cresce dello 0,2%. Una lieve accelerazione, sottolineano all’Istat, la prima dopo dieci mesi. Diminuiscono però i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, scesi ad aprile dello 0,1% su base mensile e cresciuti dello 0,4% su base annua, in frenata dopo lo 0,7% di marzo. Considerando il dato tendenziale, è il più basso da agosto 2010.
La ripresa dell’inflazione ad aprile, spiega l’Istat, e’ principalmente imputabile, su base annua, all’accelerazione della crescita dei prezzi dei Servizi relativi ai Trasporti e alla riduzione dell’ampiezza della flessione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati. L’inflazione di fondo, al netto cioe’ degli alimentari freschi e dei beni energetici, sale all’1,0%, dallo 0,9% di marzo; al netto dei soli beni energetici, si porta allo 0,9% (da +0,8% del mese precedente). L’inflazione acquisita per il 2014 sale invece allo 0,3%, dallo 0,2% di marzo. Guardando in particolare alle divisioni di spesa, ad aprile aumenti su base mensile − su cui incidono in larga parte fattori di natura stagionale − interessano i prezzi dei Servizi ricettivi e di ristorazione (+1,5%) e i Trasporti (+1,1%). Un aumento congiunturale piu’ contenuto, pari allo 0,2%, si rileva per i prezzi delle Comunicazioni. In diminuzione sul mese precedente risultano i prezzi delle divisioni di spesa Abitazione, acqua, elettricita’ e combustibili (-0,7%), Ricreazione, spettacoli e cultura (-0,3%), Prodotti alimentari e bevande analcoliche e Bevande alcoliche e tabacchi (per entrambe -0,1%). I prezzi delle rimanenti divisioni di spesa restano invariati rispetto a marzo 2014. Rispetto ad aprile 2013, i maggiori tassi di crescita si registrano invece per Trasporti (+1,7%), Istruzione (+1,3%), Servizi ricettivi e di ristorazione (+1,1%), Mobili, articoli e servizi per la casa (+1,0%), Abitazione, acqua, elettricita’ e combustibili (+0,8%), Abbigliamento e calzature e Ricreazione, spettacoli e cultura (per entrambe +0,7%); quello piu’ contenuto per Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+0,3%). I prezzi delle Comunicazioni risultano in sensibile flessione (-8,8%) cosi’ come sono in diminuzione i prezzi degli Altri beni e servizi (-0,1%). Considerando, inoltre, i due principali aggregati (beni e servizi), ad aprile i prezzi dei beni segnano una flessione su base tendenziale dello 0,2% (da -0,3% di marzo) e il tasso di crescita su base annua dei servizi sale all’1,4% (era +1,0% nel mese precedente). Di conseguenza, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si amplia di tre decimi di punto percentuale rispetto a marzo, portandosi a piu’ 1,6 punti percentuali (era piu’ 1,3 a marzo). Inflazione in crescita anche nella zona euro, dove passo dallo 0,5% di marzo allo 0,7% di aprile, invertendo la tendenza degli ultimi mesi. A gennaio e febbraio l’indice dei prezzi era rimasto stabile allo 0,7%, a dicembre si era registrato un calo dello 0,8%.
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