Con una laurea o con anche con un diploma, tra i trentacinque e i quarantanni. Una casa in una regione del Centro Sud. In qualche caso una esperienza professionale alle spalle da impiegata o da quadro in un’azienda. Sono le neo-imprenditrice secondo il ritratto che ne ha tracciato Unioncamere in un’indagine sulle “vere” nuove imprese costituite lo scorso anno, dove per vere nuove si intendono quelle attività che non sono frutto di trasformazioni di attività esistenti, ma iniziative completamente nuove. Un esercito di 53mila imprese (il 28,6% delle iniziative totalmente aperte nel 2013).
L’indagine – insieme ai dati relativi al primo trimestre del 2014 dell’Osservatorio sull’imprenditoria femminile – è stata presentata oggi a Salerno in occasione della prima tappa del “Giro d’Italia delle donne che fanno impresa”, l’iniziativa di Unioncamere e dei Comitati per l’Imprenditoria Femminile che da sette anni attraversa l’Italia per favorire il confronto sui temi dell’impresa al femminile. Dopo la tappa inaugurale, il Giro raggiungerà Pordenone, Lecce, Grosseto, Taranto, Alessandria, Prato, Ferrara, Treviso e La Spezia.
In totale le imprese femminili registrate sono 1.286.906 (dati aggiornati a marzo 2014), pari al 21,4% del totale delle imprese esistenti alla stessa data. Rispetto al 31 marzo del 2013, le imprese femminili hanno fatto segnare un aumento del proprio stock pari a 6.605 unità (il 55,% del saldo complessivo delle imprese italiane nel periodo), corrispondente ad un tasso di crescita dello 0,51%, più del doppio del tasso relativo al totale delle imprese (0,2%).
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