Rete Imprese Italia firma il protocollo. Garanzie pubbliche e plafond bancari per iniziative di sviluppo delle imprese al femminile e delle lavoratrici autonome
Pronto un piano di interventi a sostegno dell’accesso al credito di oltre 1.400.000 Pmi a prevalente partecipazione femminile e delle lavoratrici autonome. In particolare, verranno attivati specifici plafond bancari per nuovi investimenti e l’avvio di nuove attività che potranno beneficiare della garanzia dello Stato.
A questo mira il Protocollo d’intesa per lo sviluppo e la crescita dell’imprenditorialità e dell’autoimpiego femminili firmato oggi tra Dipartimento per le Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dello Sviluppo Economico, Abi, Confindustria, Confapi, Rete Imprese Italia (Casartigiani, CNA, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti) e Alleanza della Cooperative Italiane.
Le banche che aderiranno al Protocollo indicheranno il plafond finanziario dedicato che potrà essere utilizzato per la concessione di finanziamenti in relazione a specifiche linee di intervento:
- “Investiamo nelle donne” – finanziamenti finalizzati a realizzare nuovi investimenti, materiali o immateriali, per lo sviluppo dell’attività di impresa ovvero della libera professione;
- “Donne in start-up” – finanziamenti finalizzati a favorire la costituzione di nuove imprese, ovvero l’avvio della libera professione;
- “Donne in ripresa” – finanziamenti finalizzati a favorire la ripresa delle PMI e delle lavoratrici autonome che, per effetto della crisi, attraversano una momentanea situazione di difficoltà.
Prevista anche la possibilità di sospensione del rimborso dei finanziamenti, per un periodo fino a 12 mesi, in casi di maternità dell’imprenditrice o della lavoratrice autonoma; grave malattia, anche del convivente o dei figli anche adottivi; malattia invalidante di un genitore o di un parente o affini entro il terzo grado conviventi dell’imprenditrice o della lavoratrice autonoma.
Per i finanziamenti sono previste condizioni competitive rispetto alla normale offerta su operazioni simili e con lo stesso grado di rischio. Inoltre, beneficiando della garanzia della Sezione speciale “Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità” del Fondo di garanzia per le Pmi in favore delle imprese a prevalente partecipazione femminile, il costo del finanziamento potrebbe essere conseguentemente migliorato.
Le associazioni firmatarie, da parte loro, forniranno alle imprese supporto informativo ed assistenza per l’accesso agli strumenti previsti dal protocollo.
”Il fondo centrale di garanzia è un punto centrale della politica governativa”, ha sottolineato Carlo Sappino, dirigente della direzione generale per gli incentivi alle imprese del Mise. ”Siamo lieti di riuscire a realizzare con grandi sforzi questo tipo di sostegno a donne che vogliono fare imprese in un contesto economico difficile”, ha aggiunto la Capo dipartimento Pari opportunità, Ermenegilda Siniscalchi. ”A settembre potremo fare il punto sull’inizio delle erogazioni”, ha puntualizzato il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini. ”Ora – ha osservato il vice presidente Piccola industria di Confidustria, Maria Cristina Bartellini – sarà fondamentale il lavoro sul territorio e il tavolo di monitoraggio. Questo protocollo è solo il punto di partenza”. “L’importanza dell’iniziativa promossa dalla Presidenza del Consiglio è fondamentale per il riconoscimento del ruolo delle nostre imprenditrici nella crescita e nella creazione di posti di lavoro nella nostra economia – ha sottolineato il presidente portavoce di Rete Imprese Italia e presidente di Confesercenti, Marco Venturi -. Il monitoraggio di questa intesa è, perciò, fondamentale perché ci permetterà di comprendere eventuali difficoltà ed aggiustare il tiro affinché gli incentivi a favore delle imprese femminili premino il loro lavoro. ”Per le donne imprenditrici – ha concluso Patrizia De Luise, presidente portavoce di Rete imprese Italia imprenditoria femminile e presidente di Cnif – Coordinamento nazionale imprenditoria femminile aderente a Confesercenti – è ancora più difficile che per gli uomini ottenere credito. E’ fondamentale che questo accordo riconosca il doppio ruolo della donna nel lavoro e nella famiglia con la possibilità di sospendere i pagamenti in caso di maternità o malattie”.
Roma, 4 giugno 2014
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