“Europa al bivio, serve colpo di reni per ripartire”
”Pronti a risparmiare su tutto, i tagli sono necessari, ma gli obiettivi dei tagli di spesa terranno conto del quadro economico peggiorato”. Intervistato dal Corriere della Sera, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan spiega che nella ricerca dell’efficienza si possono mettere in discussione anche le posizioni acquisite. ”Tutta la spending review – dice – è un’operazione altamente politica: si tratta di individuare le priorità, e in un periodo di risorse limitate. È un’operazione politica valutare se la spesa che si è accumulata nel tempo si debba considerare acquisita o se non si debba ripensare”.
”Alcuni tagli permanenti sono stati già introdotti con il decreto sul bonus. La spending review sarà lo strumento guida nella formulazione della legge di Stabilità. Ed è chiaro che andrà coinvolto l’intero governo per identificare obiettivi di risparmio di spesa quantitativi, ma che permettano di preservare l’efficienza dei servizi pubblici. Anche Regioni ed enti locali dovranno essere coinvolti in questo processo”, afferma Padoan, che definisce ”ottimi” i rapporti con il commissario alla spending Carlo Cottarelli e bolla come ”favole” le presunte tensioni con Matteo Renzi.
Al premier, dice, ”ho già fatto un regalo, gli risparmio un pellegrinaggio a Monte Senario. Il problema dei debiti arretrati della PA di fatto è risolto in anticipo con la Cassa depositi e prestiti. Restano i debiti in conto capitale, che necessitano di una copertura perché impattano sull’indebitamento netto dello Stato. Quest’anno sono 2-300 milioni, l’anno prossimo 2-3 miliardi. Ce ne occuperemo con la legge di Stabilità”. Sulle tasse, ”il rischio che ci sia un ingolfamento c’è se i sindaci non prenderanno decisioni sulle aliquote nei tempi previsti”, osserva il ministro. ”Ma sono fiducioso, vedo che i Comuni si stanno muovendo”.
”Bisognerebbe avere una ‘visione europea’ delle strategie di riforma, creando spazio per un maggior coordinamento delle politiche europee”. L’Europa, avverte, ”è a un bivio: o striscia nella deflazione e nella bassa crescita, oppure dà un colpo di reni e riparte, con le riforme strutturali e un consolidamento di bilancio ‘growth friendly”’.
In Europa, sottolinea Padoan, ”c’è un problema di crescita, da affrontare con tutti gli strumenti possibili, e a tutti i livelli di responsabilità, nazionale e comunitaria. La politica europea, compresa quella monetaria, e quelle nazionali, con le riforme strutturali e non solo queste, devono sostenersi e integrarsi a vicenda, per portare la crescita a livelli più elevati”. La situazione attuale, ”peggiore del previsto, non da piacere a nessuno, però richiama l’attenzione sul fatto che c’è bisogno di un’azione comune. Sono in piena sintonia con il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi”, dice il ministro.
Il punto comune da cui partire in Europa, secondo Padoan, sono le riforme perché anche se ”richiedono tempo, e magari hanno dei costi immediati nel breve periodo anche in termini di bilancio, migliorano il bilancio pubblico nel lungo periodo” attraverso la riduzione della spesa.
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