Confesercenti Sicilia esprime “riserve e perplessità” riguardo alla legge sull’autonomia differenziata e sulla determinazione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP). L’associazione datoriale ha inviato ieri alla Commissione per le Questioni regionali del Senato il testo delle dichiarazioni del direttore regionale Michele Sorbera durante l’audizione in prefettura il 23 settembre scorso e nella quale ha sottolineato il pericolo per regioni come la Sicilia che soffrono di ritardi infrastrutturali e minori risorse di “rimanere indietro”.
Per Confesercenti c’è il rischio concreto di “penalizzare aree del Paese a ritardo di sviluppo, con conseguenze nefaste per le famiglie e le imprese siciliane. Diritto alla salute, alla mobilità interna all’Isola e verso l’esterno, al sistema dell’istruzione e degli asili nido, i nodi che emergono con maggiore criticità”, si legge nel documento.
“Un’altra preoccupazione – ha sottolineato Sorbera – riguarda l’impatto economico complessivo dell’autonomia differenziata sulla Sicilia. Se le regioni più ricche trattengono la parte maggiore delle risorse fiscali che producono, potrebbe ridursi la quantità di fondi re -distribuiti a regioni più deboli economicamente come la Sicilia, con conseguenti difficoltà nel mantenere o migliorare i servizi pubblici”.
A preoccupare è anche l’assenza di criteri chiari per la determinazione dei LEP e la distribuzione delle risorse. “Se non verranno stabilite regole precise su come distribuire i fondi tra le regioni c’è il rischio che la Sicilia, insieme ad altre regioni del Sud, possa ricevere meno risorse di quanto necessario per mantenere adeguati standard di vita e di servizi. In sostanza, mentre l’autonomia differenziata potrebbe portare benefici in termini di efficienza amministrativa per alcune regioni – ma anche questo non è scontato – per la Sicilia potrebbe comportare una maggiore frammentazione e accentuare le disuguaglianze se non vengono garantiti adeguati meccanismi di compensazione”.
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