A marzo il commercio estero registra una doppia flessione: rispetto al mese precedente, a marzo 2014 l’Istat rileva una flessione per entrambi i flussi di interscambio commerciale: -1,0% per l’import e -0,8% per l’export.
La diminuzione congiunturale dell’export riflette la contrazione delle vendite sia verso i mercati Ue (-0,5%) sia, in misura più marcata, verso quelli extra Ue (-1,2%). La flessione è diffusa a tutti i principali raggruppamenti di prodotti, con l’eccezione dei beni strumentali (+0,9%) e dei beni di consumo non durevoli (+0,2%).
Il calo congiunturale dell’import è la sintesi della flessione degli acquisti dai paesi extra Ue (-3,2%) e dell’aumento di quelli dai paesi Ue (+0,6%). Sono In diminuzione gli acquisti di prodotti energetici (-6,6%), di beni di consumo durevoli (-1,6%) e dei prodotti intermedi (-1,4%).
Nel primo trimestre dell’anno, rispetto al precedente, l’export risulta in contenuta espansione (+0,3%), sintesi della crescita delle vendite verso l’area Ue (+1,0%) e della contrazione di quelle verso l’area extra Ue (-0,5%). Al netto dei prodotti energetici, l’export registra una crescita dell’1,0%. Si segnala la notevole espansione dei beni strumentali (+2,3%).
A marzo 2014, la crescita tendenziale dell’export (+1,2%) è trainata dalla forte espansione delle vendite verso l’area Ue (+5,2%). La flessione tendenziale delle importazioni (-1,3%) è da ascrivere esclusivamente all’area extra Ue (-5,4%).
A marzo 2014 il saldo commerciale è positivo (+3,9 miliardi), in miglioramento rispetto a marzo 2013 (+3,1 miliardi). Questo risultato riflette l’avanzo registrato sia con i paesi extra Ue (+2,7 miliardi) sia con quelli Ue (+1,2 miliardi). La bilancia commerciale al netto dei prodotti energetici è attiva per 7,3 miliardi.
Paesi ASEAN (+14,6%), paesi EDA (+14,1%) e Cina (+13,9%) sono i mercati più dinamici all’export. Degna di nota è la crescita delle vendite verso alcuni dei principali paesi dell’area Ue: Spagna (+10,9%), Regno Unito (+9,5%) e Germania (+ 4,6%).
Gli acquisti da paesi OPEC (-43,8%) e Russia (-25,4%) sono in forte contrazione. Rilevante il calo dell’import di gas naturale (-27,8%), mezzi di trasporto (-19,8%) e petrolio greggio (-19,6%).
La crescita tendenziale dell’export è spiegata per il 60% dall’aumento delle vendite di macchinari e apparecchi verso Stati Uniti e paesi EDA e di autoveicoli verso gli Stati Uniti.
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