Surplus commerciale in crescita a 4, 5 miliardi
Ad aprile 2016 sia le esportazioni (+2,7%) sia le importazioni (+3,9%) sono in aumento su marzo. Rispetto al 2015, invece, c’è una diminuzione dell’1% dell’export nei dati grezzi, dovuta esclusivamente all’area extra Ue (-3,6%), e un calo anche per l’import del 4,3%. Lo comunica l’Istat che sottolinea, in particolare, come le vendite di prodotti petroliferi raffinati (-29,7% nell’anno) sono in forte calo, mentre spingono le esportazioni di mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+15,6%). Il surplus commerciale è di 4,5 miliardi (in crescita dai 3,5 del 2015).
Nel primi quattro mesi dell’anno l’avanzo commerciale raggiunge 13,6 miliardi (+21,5 miliardi al netto dei prodotti energetici). Entrambi i flussi mostrano un calo rispetto all’anno precedente in valore (-0,5% per l’export e -2,8% per l’import) ma non in volume (+0,2% per l’export e +3,8% per l’import). Guardando i dati con maggiore dettaglio, la crescita congiunturale dell’export è sostenuta da entrambe le principali aree di sbocco, con un incremento più accentuato verso i mercati extra Ue (+3,9%). Tutti i principali raggruppamenti di beni sono in aumento, a eccezione dei prodotti energetici (-3,5%). Per i dati tendenziali, considerando la differenza dei giorni lavorati, i dati corretti per gli effetti di calendario mostrano un aumento delle vendite estere dell’1,2%.
Nei primi quattro mesi del 2016 la quota dell’export italiano rispetto a quello dell’Area euro è lievemente diminuita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente come risultato di una diminuzione della quota sulle esportazioni extra Ue (da 13,5% nei primi 4 mesi del 2015 a 13,3% nello stesso periodo del 2016) e di un aumento nell’Ue (da 9,5% nei primi 4 mesi del 2015 a 9,7% nello stesso periodo del 2016). Ad aprile 2016 l’indice dei prezzi all’importazione dei prodotti industriali aumenta dello 0,2% rispetto al mese precedente e diminuisce del 6,5% nei confronti di aprile 2015. La riduzione dei prezzi all’importazione dipende principalmente dalle dinamiche del comparto energetico, al netto del quale l’indice registra una flessione dello 0,1% rispetto al mese precedente e del 2,1% in termini tendenziali.
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