Entrate complessive stimate in 77,4 miliardi di euro
‘Per l’esercizio finanziario 2012 le entrate complessive accertate delle amministrazioni comunali sono stimate in 77.385 milioni di euro, in leggera crescita rispetto all’esercizio precedente (+0,2%). Le entrate correnti crescono del 5,1%, mentre quelle in conto capitale e le entrate per l’accensione di prestiti diminuiscono, rispettivamente, del 15,9% e del 10,4%”. E’ quanto rileva l’Istat sui bilanci consuntivi delle amministrazioni comunali.
‘L’incidenza delle entrate tributarie sul totale delle entrate correnti e’ pari al 61,3%, in forte crescita rispetto all’esercizio precedente (58,1% nel 2011). L’incidenza delle entrate extra-tributarie risulta stabile al 21,8%, quella di contributi e trasferimenti scende in misura significativa (16,9%, rispetto al 20,1% nel 2011)”, continua la nota.
”Le entrate complessive riscosse sono pari a 75.004 milioni di euro, in crescita dell’1,4% rispetto al 2011. Le entrate correnti aumentano del 6,3%, mentre quelle in conto capitale e le entrate per l’accensione di prestiti si riducono, rispettivamente, del 13,9% e dell’8,1%”, continua l’Istat. ‘
”Si conferma la dinamica, rilevata anche nell’esercizio precedente, di riduzione dei trasferimenti, cosi’ come stabilito nella normativa nazionale, a favore di un maggior gettito delle entrate proprie.Nel 2012 il valore medio pro capite delle entrate correnti accertate e’ pari a 1.012 euro per abitante, 44 euro in piu’ rispetto all’anno precedente”, prosegue l’Istat.
”Il valore stimato delle spese complessive impegnate dai comuni per l’anno 2012, pari a 75.281 milioni di euro, e’ in calo del 2,7% rispetto al 2011. Le spese per rimborso di prestiti e quelle correnti sono in crescita (rispettivamente +8,1% e +0,5%), mentre diminuiscono le spese in conto capitale (-18,6%) -continua l’Istat-.I pagamenti effettuati (73.708 milioni di euro) diminuiscono dell’1,2%, sintesi di una crescita rilevante delle spese per il rimborso di prestiti (+13,1%) ed una riduzione di quelle in conto capitale (-8,1%) e delle spese correnti (-1,0%)”. ”La quota piu’ elevata delle spese correnti (il 52,9%) e’ destinata all’acquisto di beni e servizi (51,7% nel 2011), il 28,4% al personale (29,6% nell’esercizio precedente), mentre le altre spese assorbono la stessa quota del 2011 (18,7%)”, conclude la nota.
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