Confesercenti Abruzzo: più di 400 imprenditori nelle assemblee, l’appello a Regione e Parlamentari: “Ristori subito, tasse sospese e accelerare sui vaccini”

Il Direttore Legnini: “Le imprese sono disperate e i continui ritardi nella campagna vaccinale aumentano la preoccupazione anche in vista della stagione estiva e senza interventi strutturali si rischia che dopo la pandemia sia la burocrazia a piegare le imprese”

Sospendere le tasse per tutto il 2021, sbloccare i ristori della Regione Abruzzo attesi ancora dalla metà dei beneficiari e prevedere subito nuovi indennizzi, accelerare sui vaccini e sulla programmazione della stagione estiva. E fare pressing sul governo nazionale per un vero e proprio “decreto imprese” che affronti una volta per tutte l’emergenza economica. Sono le richieste arrivate oggi nel corso delle sette assemblee territoriali e di categoria che la Confesercenti ha organizzato in Abruzzo, sempre online, nell’ambito della mobilitazione nazionale promossa dalla confederazione “Portiamo le imprese fuori dalla pandemia”. Alle assemblee hanno partecipato oltre 400 imprenditori, nelle riunioni provinciali di L’Aquila, Chieti, Pescara e Teramo ed in quelle delle categorie dei balneari, degli esercizi commerciali e artigianali specializzati nel settore alimentare e, in chiusura di giornata, del settore “immagine e benessere” che associa acconciatori ed estetisti. «Il coro è stato unanime: le imprese non ce la fanno più e non possono indebitarsi ancora con le banche» spiegano il presidente regionale dell’associazione Daniele Erasmi, i presidenti territoriali Mario Antonelli (L’Aquila), Franco Menna (Chieti), Raffaele Fava (Pescara) e Nino Bertoni (Teramo), assieme ai presidenti di categoria Vinceslao Ruccolo (Fiesa), Giuseppe Susi (Fiba) e Filiberto Figliolini (Immagine e Benessere), «i ristori sono insufficienti e arrivano in ritardo, e non consentono neppure di coprire le spese vive.

L’Abruzzo è la regione italiana che ha pagato il prezzo più alto d’Italia in termini di giorni di chiusura, e ogni giorno in più costa in Abruzzo circa 2 milioni di euro di mancato fatturato ai soli esercizi commerciali chiusi per decreto, per non contare il crollo degli incassi per tutte le altre attività. La liquidità continua ad essere un enorme problema nonostante le garanzie statali e dei confidi: è necessario che ci siano risposte rapide, a partire da indennizzi a fondo perduto e una sospensione complessiva anche delle tasse locali». La Confesercenti, che oggi si sta mobilitando in tutta Italia con centinaia di assemblee, ha lanciato una petizione sulla piattaforma change.org che in poche ore ha visto la sottoscrizione da parte di migliaia di imprenditori. L’Anva, l’associazione degli ambulanti aderenti a Confesercenti e presieduta in Abruzzo da Domenico Gualà, ha scritto una lettera a tutti i prefetti della regione.

«Le imprese sono disperate e i continui ritardi nella campagna vaccinale aumentano la preoccupazione anche in vista della stagione estiva – sottolinea il direttore regionale Lido Legnini, che è anche coordinatore nazionale delle politiche per il sud della Confesercenti – e senza interventi strutturali si rischia che dopo la pandemia sia la burocrazia a piegare le imprese: occorre intervenire sul merito creditizio delle imprese, sulla sospensione dell’efficacia del Durc per almeno 24 mesi, su interventi straordinari in merito alla tassazione locale. Ci sono aspetti, come quello denunciato dai balneari, estremamente preoccupanti perché i concessionari rischiano di partire in ritardo per ragioni organizzative della Regione Abruzzo, in un contesto nel quale molti hotel stanno decidendo di non riaprire per la stagione 2021: è il momento di avere risposte efficaci, forti».

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