Il Dg di via Nazionale Salvatore Rossi: “ma famiglie ancora caute sul fronte dei consumi”
‘Il primo trimestre del 2015 dovrebbe far segnare un piccolo aumento del Pil, primo di una serie di rialzi trimestrali che proseguirebbero fino a tutto’ il 2016. Lo afferma il dg di Bankitalia Salvatore Rossi secondo cui ‘l’imperativo categorico è uscire dalla recessione’. Rossi però evidenzia come le famiglie siano ancora caute, ‘ma se torna la fiducia il rimbalzo dei consumi può essere maggiore di quello del reddito disponibile’. Per questo il ritorno della fiducia e il rilancio degli investimenti sono i due elementi per far consolidare e proseguire la ‘lenta ripresa’ dell’economia. Sul fronte europeo, il commissario Moscovici assicura flessibilità per l’Italia ma ribadisce che ‘lo sforzo richiesto di 0,25 va rispettato’.
“L’imperativo categorico per l’oggi e’ uscire dalla recessione. Lo stiamo facendo, con incertezze e timidezze su cui occorre agire”. Lo ha detto il direttore generale della Banca d’Italia, Salvatore Rossi, durante un intervento all’Universita’ di Udine. “Il primo trimestre del 2015 dovrebbe far segnare, dopo tre anni e mezzo di caduta pressoche’ ininterrotta, un piccolo aumento del Pil”, ha ricordato Rossi. Secondo le proiezioni della generalita’ dei centri di analisi, inclusa la Banca d’Italia, “si tratterebbe del primo di una serie di rialzi trimestrali che proseguirebbero fino a tutto l’anno prossimo. Rialzi piccoli quanto il primo, pero’; dunque tali solo da far ricuperare in due anni il terreno perduto dalla fine del 2012, non anche quello, ben piu’ esteso, perso nei cinque anni precedenti”.
“I danni inferti alla nostra economia dalla doppia recessione degli ultimi anni sono stati maggiori di quelli subiti da altre”, ha sottolineato Rossi, ricordando che oggi in Germania il livello della produzione nazionale e’ piu’ alto di 5 punti rispetto a quello del 2007, in Francia di 2; in Spagna e’ piu’ basso di 5, in Italia di 9. “Spiega i divari il fatto che l’Italia e’ entrata nel tunnel recessivo con un tessuto economico-sociale indebolito dalle inerzie degli anni precedenti. Questo e’ il problema di fondo. Tuttavia, anche solo per intravedere soluzioni a quel problema occorre prima uscire dal tunnel”.
Intanto, buone notizie da Bruxelles: la Commissione europea ”riconosce al governo italiana una vera volonta’ di riformare l’economia” ha detto il responsabile per gli Affari economici e finanziari Pierre Moscovici in un incontro con la stampa. “Ho incontrato il ministro Pier Carlo Padoan e siamo in contatto permanente. Sosteniamo questo lavoro”. Tale spinta, ha aggiunto, “e’ essenziale per rilanciare la competitivita’ dell’economia italiana per uscire dalle difficolta’ e rilanciare gli investimenti”, e gli sforzi devono essere ”perseguiti e intensificati: resta molto da fare, assicurando la reale attuazione delle riforme”. La Commissione sara’ particolarmente attenta che “i cittadini ne vedano i benefici”. La correzione del deficit italiano nel 2015 deve essere pari allo 0,25% e non piu’ allo 0,5%. E’ l’effetto, ha sottolineato Moscovici, della nuova interpretazione delle norme del patto di stabilita’ e crescita in seguito alla comunicazione sulla flessibilita’ della scorsa settimana. “Ha applicazione immediata – ha precisato Moscovici – e la valutazione che la Commissione fara’ all’inizio di marzo del programma di bilancio 2015 ne terra’ conto. L’Italia beneficera’ di tutte e tre le clausole della comunicazione” ovvero quella sulle riforme strutturali, quella sugli investimenti e quella sul ciclo economico.
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