Tagli alle baby pensioni e alla difesa. Tassa sugli armatori e aumento dell’IVA per isole, ristoranti e alberghi
Un nuovo obiettivo, ridotto, per l’avanzo primario dei prossimi 4 anni. Ed un piano di tagli ed aumenti fiscali per il valore di 12 miliardi di euro in due anni, come ‘controgaranzia’ per ottenere i 53,8 miliardi di euro necessari per saldare i debiti in scadenza da qui al 2018. E’ questa la proposta avanzata da Atene per assicurarsi il via libera a nuovi aiuti internazionali ed evitare per la Grecia lo scenario peggiore, quello che porta al default e all’uscita dall’Euro. Tra le misure principali, gli interventi sull’IVA: lo sconto attualmente vigente in alcune isole verrà abolito entro il 2016, mentre l’aliquota salirà al 23% per ristoranti e catering e al 13% per gli alberghi. Salgono anche i tagli alla difesa, il cui budget verrà decurtato di 300 milioni entro il prossimo anno, e alle baby pensioni. Queste ultime verranno ridotte progressivamente, attraverso un programma di disincentivi, mentre l’età pensionabile salirà a 67 anni entro il 2022. Salta anche il contributo di solidarietà per i pensionati entro il 2019. Complessivamente, l’operazione previdenziale dovrebbe portare ad un risparmio previsto tra lo 0,25-0,50% del pil nel 2015 e l’1% dal 2016. Aumentano, invece, le tasse sugli armatori, le imposte sui beni di lusso – che passa dal 10 al 30%- e quella sulle imprese – dal 26% al 28% – ma anche il contributo di solidarietà sul reddito. Il Piano prevede, come clausola di garanzia, una tassa sugli immobili da varare dopo la revisione catastale.
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