Confesercenti: allarme Padoan condiviso dagli italiani, 1 su 2 teme la deflazione più dell’inflazione
L’Unione europea “fatica ad uscire da una recessione prolungata che ha aumentato il numero di chi cerca lavoro o di chi è scoraggiato. I segni di ripresa ci sono, ma sono deboli”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan parlando alla riunione Cosac in Senato. “Non c’è dubbio che oggi il tema dell’occupazione e della crescita debba essere messo al centro del dibattito” della politica economica europa. A questo fronte problematico si aggiunge, ha spiegato il ministro, l’andamento ”molto preoccupante” della dinamica dei prezzi ”ci fa ballare pericolosamente sul sentiero della possibile deflazione”. Lo afferma il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, secondo cui si corre il rischio di ”un ulteriore elemento di problematicità per una politica di creazione dei posti di lavoro in Europa”.
“Oltre all’unione monetaria e al mercato interno va perseguita un’unione dei mercati nei capitali, far in modo che lo strumento finanziario sia posto veramente al servizio della crescita, e più in là forme concrete e realizzabili di unione fiscale che implica problemi più profondi perché implica cessioni importanti di sovranità”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, intervenendo alla 52esima riunione plenaria della Cosac in Senato, sottolineando che si tratta di “temi indispensabili se vogliamo dare prospettive credibili alla crescita del benessere e dell’occupazione nel lungo termine”.
Secondo il titolare di via Venti Settembre, quindi, “la situazione seria, importante e grave per certi versi in cui si colloca oggi la governance dell’economia europea sollecita una maggiore integrazione”.
Deflazione, Confesercenti: “Preoccupazione Padoan condivisa dagli italiani: il 72% sa cos’è, 1 su 2 la teme più dell’inflazione”
Il ministro dell’economia sottolinea il rischio deflazione, ed è un ammonimento che va preso sul serio, e che sembra condiviso dagli italiani: secondo un sondaggio che abbiamo condotto con SWG, il 72% dichiara di conoscere il termine deflazione, e 1 su 2 la teme più dell’inflazione.
Del resto, l’andamento della domanda, come dimostrano i dati di oggi dell’Istat, conferma l’allarme deflazione. La spesa delle famiglie non riparte, lasciando al palo il mercato interno e le imprese che ad esso fanno riferimento. Una situazione che difficilmente può cambiare nel breve periodo: il 92% degli italiani, praticamente tutti, ha dichiarato di aver ridotto le spese anche nel 2014. E’ quindi più urgente che mai rivolgere l’attenzione alla questione, che va affrontata con interventi appropriati, a partire da quelli fiscali: se non si agisce subito, l’onda lunga della crisi dei consumi rischia di frenare anche la crescita del 2015.
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