Innocenti: “Salvaguardia nostro patrimonio culturale è priorità, ma ora fermare il degrado del commercio abusivo”. Albonetti: “Decreto cultura buon punto di partenza, ma ora più risorse e rapidità di esecuzione”
Questa mattina in Commissione congiunta Cultura e Attività Produttive della Camera, nell’ambito dell’esame del DL 83/2014, recante disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo, si è svolta l’audizione dei rappresentanti delle associazioni delle imprese, tra cui una delegazione di Confesercenti guidata dal presidente di Assoturismo, Claudio Albonetti e dal presidente di ANVA, Maurizio Innocenti.
“Negli ultimi tempi, anche recenti, ministri dei Beni culturali e Governi, in materia di decoro del nostro patrimonio storico, hanno predisposto norme spesso contradditorie e con finalità non sempre ben definite – ha dichiarato il presidente di Anva, Associazione nazionale venditori ambulanti, Maurizio Innocenti, intervenendo in aula nel corso dell’audizione riguardo ai provvedimenti recanti “Disposizioni urgenti per la tutela del decoro dei siti culturali” -. “ANVA Confesercenti considera la tutela e la salvaguardia del nostro patrimonio artistico, monumentale e culturale una priorità assoluta – ha proseguito Innocenti -. Quindi ben vengano tutti gli interventi utili a perseguire tale finalità, ma occorre evidenziare che molti dei provvedimenti adottati fino ad ora hanno rischiato di rappresentare scorciatoie che affidavano poteri assoluti alle sovrintendenze. Molto spesso, purtroppo, le attività di mercati ambulanti, chioschi bar, edicole e attività commerciali sono state additate e considerate, se in prossimità di zone ad elevato interesse storico/monumentale, di non decoro urbano, dimenticando che il vero non decoro è rappresentato per lo più da norme urbanistiche assurde, da traffico e inquinamento, da maleducazione, da incuria e dalla mancanza totale di servizi a supporto dei turisti nelle nostre città. Mercati, bar, ristoranti, attività commerciali da secoli, invece, impreziosiscono i nostri centri urbani, valorizzando e vivacizzando le nostre tradizioni, le nostre eccellenze artistiche, la nostra cultura e la nostra storia. Per il presidente di ANVA, invece, “ciò che deve essere con forza combattuto è il degrado causato dalla presenza di migliaia di venditori abusivi che, proprio nelle zone ad alta frequenza turistica, rendono fiorente il mercato dell’illegalità e della contraffazione”. “La norma contenuta nell’art. 4 del DL n. 83/2014 – ha sottolineato Innocenti – al contrario, non si preoccupa di correggere le storture legate ad una possibile mancata intesa con gli enti locali nel disporre la revoca delle concessioni in ipotesi incompatibili, ma penalizza le attività lecite, provviste di regolare concessione. Il provvedimento, perciò, non combatte l’abusivismo ma aggiunge a quanto già contenuto nelle previgenti disposizioni il “rafforzativo” della deroga alle disposizioni regionali sulla disciplina del commercio sulle aree pubbliche e dei posteggi”. ANVA Confesercenti esprime parere positivo solo per quanto riguarda “il caso di revoca del titolo in cui le disposizioni prevedano il trasferimento dell’attività commerciale “in una collocazione alternativa equivalente in termini di potenziale remuneratività”, benchè suddetta norma venga, di fatto, vanificata mediante l’inaccettabile previsione secondo cui, ove non risulti possibile il trasferimento dell’attività nella predetta collocazione alternativa equivalente, “al titolare è corrisposto da parte dell’amministrazione procedente un indennizzo nel limite massimo di un dodicesimo del canone annuo dovuto”. ANVA Confesercenti sollecita, pertanto, una sostanziale modifica dell’art. 4, ribadendo l’esigenza di definire accordi fra sovrintendenza ed autorità comunali per la valutazione dell’incompatibilità delle attività commerciali. Infine, Innocenti ha chiesto una ulteriore riflessione sulla necessità di regolamentare il commercio su area pubblica in forma hobbistica ed i mercati a km zero per porre fine, una volta per tutte, a situazioni di concorrenza sleale ed illegalità diffusa nel settore.
“Il decreto legge Cultura approvato rappresenta un buon punto di partenza per il rilancio del turismo in Italia, ma ora occorre rapidità di esecuzione ed attenzione ai vari turismi del nostro Paese” – ha dichiarato il presidente di Assoturismo Confesercenti, Claudio Albonetti, durante il suo intervento in aula sui provvedimenti approvati dal Governo per il rilancio del comparto turistico -. “Occorre, in questo senso, una politica di destagionalizzazione dei flussi turistici, fondamentale per lo sviluppo e la competitività di molte aree e territori”. Albonetti ha espresso, quindi parere positivo sugli interventi riguardanti il credito d’imposta per la digitalizzazione degli esercizi ricettivi chiedendo però di estendere la misura, tenendo conto che la filiera turistica è composta da una serie di operatori che permettono la completa fruizione dell’offerta turistica, anche alle imprese dell’intermediazione turistica (agenzie di viaggio, tour operator) e ad aggregazioni delle stesse con gli esercizi ricettivi turistici (consorzi, reti di imprese, ecc.) e di far partire il provvedimento già dal 2014 affinchè gli operatori possano trarne beneficio nel 2015. “Positivo anche il credito d’imposta per favorire la riqualificazione e l’accessibilità delle strutture ricettive – ha detto Albonetti – a patto che si parta subito e che si integrino le esigue risorse finanziare messe a disposizione, per far sì che il provvedimento produca effetti positivi per il comparto”. Infine il presidente è intervenuto sul capitolo riordino e razionalizzazione dell’ENIT: “il turismo italiano e le imprese del settore hanno bisogno di uno strumento di promozione forte, efficace, in grado di competere sulle reti internazionali al pari degli altri Paesi di forte impatto turistico e che valorizzi il bene turismo dell’intero territorio nazionale: ci auguriamo che rimanga un ombrello aperto su tutte le rappresentanze del turismo nazionale, su tutti i turismi, i territori e le imprese.
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