Presente la delegazione Fenagi. Il presidente del consiglio: “sarà un percorso condiviso, settore delicato”
Prendono il via oggi gli Stati generali dell’editoria, convocati dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’editoria, Vito Crimi. L’iniziativa durerà alcuni mesi e servirà a mettere a fuoco le criticità del mondo dell’informazione e a individuare con spirito di concertazione le soluzioni per rilanciare il giornalismo tradizionale e on line.
Con gli stati generali dell’Informazione e dell’editoria inizia un percorso che durerà 6 mesi e nelle intenzioni del Governo mira a coinvolgere tutta la filiera dell’informazione, dai cittadini agli stakeholders direttamente interessati. Per Fenagi è presente una delegazione formata dalla Vice Presidente nazionale Amalia Guzzon e dal Coordinatore nazionale Ermanno Anselmi.
Nel campo dell’editoria c’è la “necessità di una riflessione comune”, ha detto il Presidente del consiglio, Giuseppe Conte, intervenendo alla cerimonia di apertura degli Stati generali.
“Compete al governo esprimere un indirizzo politico e cercare di impostare una riforma” di un “settore delicato per il buon funzionamento della nostra democrazia. Sarà un percorso inclusivo: il metodo sarà quello di conoscere la materia e di raccogliere le istanze. Molteplici saranno le aree interessate dalla riflessione complessiva – dalla tutela delle fonti all’equo compenso, al tema delle querele pretestuose”. Altro punto di riflessione riguarderà il ruolo dei giornalisti.
Nella road map degli Stati generali è prevista anche una consultazione pubblica, mirata a monitorare le aspettative dei cittadini-utenti rispetto all’industria di produzione e diffusione delle notizie.
Entro settembre il governo presenterà i disegni di legge sulla riforma del settore dell’editoria. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, illustrando alla giornata inaugurale degli Stati generali dell’editoria le tappe del percorso. Dopo il primo appuntamento di oggi, ha spiegato, a luglio verranno presentate le sintesi delle proposte e a settembre “i testi di legge che potremo considerare definitivi della posizione del governo.
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