Rete Imprese Italia: “No alla rimozione della tutela di prezzo dell’energia elettrica per le imprese e le famiglie”
”Grazie al “taglia-bollette” contenuto nel Decreto Competitività e agli altri provvedimenti attuati – afferma il Mise – imprese e famiglie spenderanno nel corso del 2015 molto meno. Nel dettaglio, per le imprese il minore esborso determinato dal “taglia bollette” ammonterà a 910 milioni mentre per le famiglie sarà pari a 313 milioni. Le ulteriori misure varate impatteranno positivamente per 771 milioni sulle aziende e per 694 milioni sui consumatori”.
La manovra, spiega il ministero, dispiegherà i propri effetti complessivi, con gradualità, nel corso del 2015. Ulteriori riduzioni della spesa deriveranno, oltre che dal pacchetto a favore delle Pmi, da altre misure su componenti regolate della bolletta e da interventi pro-concorrenza sul mercato elettrico.
I consumatori beneficiano inoltre del calo dei prezzi dei combustibili impiegati per la produzione elettrica e di una riduzione del costo del dispacciamento. L’Autorità per l’Energia elettrica e il gas stima che i due fenomeni incideranno sulla spesa di una famiglia tipo (3 kW di potenza impegnata e consumi pari a 2700 kWh/anno) per circa il 3% nel primo trimestre. Sulla base dei dati aggiornati sul numero di Pmi beneficiarie delle misure e sui relativi consumi di energia elettrica, indicati dall’Autorità, e facendo riferimento ai soli interventi sulle componenti regolate delle tariffe già avviate all’inizio del 2015, le misure messe in campo, comprese quelle con effetto una tantum, equivalgono a un risparmio medio di 740 euro su base annua per le 845.000 imprese in bassa tensione con potenza superiore a 16,5 kW e di circa 10.500 euro su base annua per le 100.000 imprese in media tensione non energivore. Considerando che per le Pmi il costo dell’elettricità sia pari a quello definito dall’Autorità per l’applicazione delle agevolazioni alle imprese energivore, i suddetti risparmi corrispondono a una riduzione media percentuale del 8,5% per le imprese in bassa tensione e del 10% per le imprese in media tensione. Il beneficio non sarà cumulabile, a regime, con le agevolazioni attualmente previste a favore delle imprese ad elevata intensità energetica.
Rete Imprese Italia: “No alla rimozione della tutela di prezzo dell’energia elettrica per le imprese e le famiglie”
La liberalizzazione del settore elettrico è stata avviata da più di 10 anni, tuttavia l’attuale assetto del mercato della vendita di energia non garantisce ancora la possibilità di eliminare l’importante meccanismo del servizio di maggior tutela a beneficio dei consumatori finali. Lo si legge in un comunicato di Rete Imprese Italia.
L’ipotesi che il ddl “concorrenza” possa rimuovere la maggior tutela, – prosegue la nota – in assenza di un intervento di riforma del mercato, genererebbe un vantaggio a favore dei produttori e venditori di energia a danno delle imprese consumatrici finali e contribuirebbe, eliminando l’unico benchmark di prezzo esistente per le imprese, ad accrescere l’opacità del mercato elettrico, penalizzando la competizione stessa tra operatori. In tal modo, potrebbero svanire in un sol colpo, per le imprese a minor consumo, gli effetti della misura governativa nota come “taglia bolletta” appena varata.
Piuttosto che rimuovere la tutela di prezzo – continua il comunicato – occorre riformare il mercato e la tutela stessa rivedendo l’attuale legame tra venditore e distributore che penalizza gli operatori che offrono servizi energetici e imponendo offerte realmente confrontabili e misurabili tra loro. Basti pensare che, in moltissimi casi, il passaggio al mercato libero ha rappresentato un fattore di incremento dei prezzi dell’energia piuttosto che un’opportunità di risparmio per le Pmi; una contraddizione, se si tiene conto che l’apertura alla concorrenza avrebbe dovuto perseguire obiettivi di maggiore efficienza e riduzione dei costi per i clienti finali. Rete Imprese Italia chiede, in conclusione, che il tema della tutela di prezzo del mercato elettrico sia la tappa conclusiva di un urgente processo di riforma complessiva del mercato.
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