Il dato più basso del 2014, rispecchia frenata dei consumi
Nel commercio al dettaglio, a settembre l’indice del clima di fiducia scende “nettamente” di 5,2 punti, registrando un livello di 92,5 da 97,7 di agosto. La fiducia peggiora sia nella grande distribuzione (da 96,5 a 90,5) sia in quella tradizionale (da 99,3 a 94,8). I dati diffusi dall’Istat rispecchiano la flessione (-1,5% su anno) delle vendite al dettaglio registrata per il mese di luglio 2014. Nel commercio al dettaglio, a settembre l’indice del clima di fiducia scende “nettamente” di 5,2 punti, registrando un livello di 92,5 da 97,7 di agosto. La fiducia peggiora sia nella grande distribuzione (da 96,5 a 90,5) sia in quella tradizionale (da 99,3 a 94,8). I dati diffusi dall’Istat rispecchiano la flessione (-1,5% su anno) delle vendite al dettaglio registrata per il mese di luglio.
A peggiorare è tutto il clima di fiducia delle imprese italiane: secondo l’Istat a settembre 2014 e’ calato a 86,6 da 88,1 di agosto. Tale andamento riguarda tutti i settori: manifatturiero, dei servizi di mercato, delle costruzioni e del commercio al dettaglio.
L’analisi del clima di fiducia per raggruppamenti principali di industrie indica un miglioramento per i beni di consumo (da 94,7 a 95,5) e per i beni strumentali (da 95,6 a 96,0) e un peggioramento per i beni intermedi (da 96,8 a 95,8). L’indice del clima di fiducia delle imprese di costruzione scende a 75,4 da 76,7 di agosto. Rimangono stabili (a -48) i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione ma peggiorano lievemente le attese sull’occupazione (da -22 a -23).
L’indice del clima di fiducia delle imprese dei servizi scende in modo deciso a 84,9 da 87,4 di agosto. Peggiorano i giudizi sugli ordini, il cui saldo passa da -11 a -17, sono stabili a -5 le relative attese; diminuiscono leggermente le attese sull’andamento dell’economia italiana (da -33 a -34 il saldo). Nel commercio al dettaglio, l’indice del clima di fiducia scende nettamente, registrando un livello di 92,5 da 97,7 di agosto. La fiducia peggiora sia nella grande distribuzione (da 96,5 a 90,5) sia in quella tradizionale (da 99,3 a 94,8).
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