In termini congiunturali l’inflazione ad ottobre resta ferma, registrando una variazione zero.
L’indice dei prezzi a ottobre torna a segnare un calo, scendendo dello 0,1% su base annua.
Lo ha rilevato l’Istat, rilasciando le stime preliminari. Viene così “bruciato” il timido rialzo di settembre (+0,1%) che aveva interrotto una fase di deflazione che durava da sette mesi.
“La flessione tendenziale dell’indice generale continua a essere determinata dai beni energetici il cui calo si accentua lievemente”, spiega l’Istat.
“In termini congiunturali l’inflazione a ottobre resta ferma, registrando una variazione zero – dice l’Istituto. Quindi, tornando a guardare al tasso tendenziale, a ottobre si riaffaccia la deflazione, con l’indice che si riporta al livello (-0,1%) già segnato a luglio ed agosto. Se il segno più di settembre era stato determinato dal “fattore energia“, è sempre lo stesso fattore ad avere inciso sulla dinamica dell’ultimo mese”.
Per i beni energetici l’Istat, infatti, segnala “un calo del 3,6% (dal -3,4% di settembre)”.
“Un dato che è frutto, sottolinea l’Istituto di statistica, di una più intensa flessione dei prezzi di quelli regolamentati (-6,0%, era -3,8% a settembre) e di un parziale rientro della contrazione dei Beni energetici non regolamentati (-0,8%, da -2,7% del mese precedente)”.
Per l’Istat “ulteriori contributi deflazionistici derivano dagli andamenti di altre tipologie di prodotto, tra le quali spiccano gli alimentari non lavorati (-0,4%, dal +0,4% di settembre). Ecco che al netto dei beni energetici l’inflazione rallenta, attestandosi a +0,2% (era +0,5%). Analogamente al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l’inflazione di fondo frena a +0,2% (da +0,5%). Il tasso acquisito per il 2016 resta pari a -0,1%”.
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