Ancora deflazione per prima parte 2016, consumi non bastano
“Nel 2016 l’andamento dei prezzi appare ancora molto debole e quello del mercato del lavoro è incerto”.
Lo afferma l’Istat nell’ultimo rapporto annuale 2016, ritenendo “plausibile, per il primo semestre, il succedersi di periodi di debole crescita tendenziale dei prezzi e di episodi deflazionistici”. La ripresa dei consumi risulta infatti insufficiente, fa sapere l’Istituto di statistica, a bilanciare il calo dei prezzi energetici. Allo stesso tempo, il mercato del lavoro nei primi tre mesi 2016 mostra una sostanziale stabilità degli occupati.
In Italia 2,2 milioni di famiglie vivono senza redditi da lavoro. Le famiglie “jobless” sono passate dal 9,4% del 2004 al 14,2% dell’anno scorso e nel Mezzogiorno raggiungono il 24,5%, quasi un nucleo su quattro, rende noto l’Istat.
La quota scende all’8,2% al Nord e al 11,5% al Centro. L’incremento ha riguardato le famiglie giovani rispetto alle adulte: tra le prime l’incidenza è raddoppiata dal 6,7% al 13%, tra le seconde è passata dal 12,7% al 15,1%.
Nel 2015 il contratto a tempo indeterminato è stato il più diffuso: vi hanno fatto ricorso quasi due terzi delle aziende manifatturiere e del terziario. Nonostante l’aumento dei contratti fissi, l’incidenza del lavoro standard sul totale degli occupati è scesa al 73,4% nel 2015 dal 77% del 2008 con 1,3 milioni di occupati in meno. A trainare le assunzioni, in particolare nelle imprese manifatturiere, conclude l’Istat, sono stati in primis gli sgravi contributivi.
Powered by WPeMatico