Il ministro dell’Economia: è una manovra a espansione qualificata
”Siamo in recessione da ormai tre anni. La via maestra per abbattere il debito è la crescita”, senza la quale ”non avremo mai conti pubblici in ordine e saremo sempre in balìa delle tensioni dei mercati. Perciò abbiamo scelto con convinzione di puntare su una manovra a espansione qualificata. Rilanciamo la crescita con risorse limitate ma con misure qualitativamente efficaci”. Per il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, intervistato dal Sole 24 Ore, ”la Ue capirà”. Se dovesse arrivare una richiesta di correzione, ”abbiamo già fatto uno sforzo importante di aggiustamento. Oltre un certo limite – avverte – si rischia di entrare in una spirale recessiva che farà aumentare il rapporto debito/Pil e potrà compromettere la tenuta complessiva”. ”I mercati sono in forte tensione in tutta la zona euro, e non solo, per diverse ragioni. Ma neppure una ha a che fare con la nostra manovra”, assicura Padoan. Sullo spread, ”non sono tanto i titoli italiani ad avere performance negative, lo spread si allarga soprattutto per il calo dei titoli tedeschi”. In merito alla protesta delle Regioni, ”non accetto chi accusa lo Stato, i governi, di far aumentare le tasse locali”, sottolinea Padoan. ”Regioni e Comuni sono autonomi e responsabili di fronte ai cittadini”. Sul calo degli investimenti pubblici, ”i vincoli di bilancio non ci hanno consentito di fare di più”, osserva il ministro. Quanto al taglio di 200 milioni alla contrattazione aziendale, ”quel fondo finora ha funzionato molto poco”. Per Padoan la decontribuzione sul tempo indeterminato dovrebbe portare ”800mila contratti. Di certo, insieme con il Jobs Act, questo tipo di contratto diventerà molto più conveniente”. Guardando all’impatto della manovra sulla crescita, ”nell’aggiornamento del Def abbiamo scritto che nel 2015 l’Italia crescerà dello 0,6%. Ma l’impatto potrà essere superiore in modo significativo se, insieme con le riforme che stiamo facendo, la legge di stabilità darà quella scossa di fiducia che noi ci attendiamo”.
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