Investimento di 7,5 miliardi in 7 anni
I cantieri aperti contro il dissesto idrogeologico “sono quasi 700 in tutta Italia” e solo “negli ultimi sei mesi abbiamo aperto 450 cantieri, cominciando a spendere 700 milioni di euro che c’erano e non venivano spesi a causa della burocrazia, ai quali abbiamo aggiunto altri 120 milioni”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, in diretta a Unomattina. “Stanzieremo 7 miliardi in sette anni” per affrontare i problemi “di un paese molto difficile dal punto di vista idrogeologico, e che lo sarà ancora di più in futuro a causa dei cambiamenti climatici”, ha ricordato Galletti, raccontando che il Governo “ha chiesto a tutte le Regioni di elencare le necessità dei territori: servirebbe la cifra spaventosa di quasi 19 miliardi di euro, se volessimo sistemare tutto in maniera perfetta”.
“Sul dissesto idrogeologico dobbiamo colmare il ritardo del passato, rafforzarci e prepararci al futuro. Non è un compito facile, richiede anni di intervento: si deve iniziare oggi per vedere i risultati nel lungo periodo”. Ad affermarlo è il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, in diretta a Unomattina. “Con il Piano Italia Sicura mettiamo in campo un intervento da sette miliardi in sette anni”, spiega il ministro.
“Abbiamo innanzitutto semplificato molto il sistema dal punto di vista burocratico: questo ci ha permesso in 6 mesi di aprire già 450 cantieri e incominciare a spendere 700 milioni di euro che c’erano e non venivano spesi perché la burocrazia in qualche modo li fermava”, rileva.
“Ci abbiamo messo anche altre risorse e – sottolinea – abbiamo incominciato ad aprire i cantieri materialmente. Abbiamo chiesto a tutte le regioni, facendo un piano veramente molto articolato, le necessità del territorio. Abbiamo fondi di coesione territoriale europei: di questi ne destineremo 5 miliardi al dissesto idrogeologico, cui si aggiungono i soldi che ci sono già, intorno ai 2 miliardi”.
Galletti poi aggiunge che “non ci sono solo i grandi interventi, ma anche quelli piccoli: che sono importanti anche per l’economia dei territori, perché parliamo di piccole e medie aziende che in quei lavori trovano un polmone economico che in questo momento è utilissimo”.
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