Esondazioni nella provincia di Savona, nubifragio a Genova. Migliora Venezia. Gabrielli: “imparare a convivere con rischi accettabili”
Per evitare le tragedie legate al maltempo, che ancora flagella la Liguria e numerose altre Regioni italiane, serve un “grande patto” tra Stato e cittadini in cui “ciascuno faccia la sua parte”. A chiederlo e’ il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, che intervenuto ad Agora’ ha sottolineato: “Negli ultimi anni non abbiamo investito per la tutela del nostro territorio, troppe regole e pochi soldi. Adesso non ci possiamo piu’ permettere condoni edilizi nel nostro Paese. I condoni sono dei tentati omicidi sul nostro territorio. Tutti i condoni peggiorano le cose. Qui si tratta di fare un grande patto fra Stato, Regioni, Comuni e cittadini, e ognuno deve fare la sua parte. Io voglio fare la mia parte, agendo per la semplificazione ed il reperimento delle risorse”. Aggiunge il ministro: “Non voglio scaricare la responsabilita’ su altri. Gia’ dal giorno dopo il mio insediamento mi sono attivato per semplificare le norme e trovare le risorse. Metteremo 5 miliardi in 7 anni, ma sia ben chiaro che questa situazione di incuria e di dissesto idrogeologico non si mette a posto in uno o due anni. Richiedera’ anche un cambiamento culturale da parte dei cittadini – ribadisce – che non dovranno piu’ costruire abusivamente. Anche l’Unione Europea pone come priorita’ la tutela del territorio. Sono meno preoccupato del reperimento delle risorse che non dal fatto di riuscire a spenderle bene”.
Intanto non smettere di piovere su gran parte del territorio nazionale. Continua a flagellare la Liguria la violenta ondata di maltempo che nella notte tra lunedì e martedì aveva devastato Chiavari e il suo entroterra, causando la morte di due anziani coniugi e ingenti danni in tutta la zona. Nella serata di ieri e nel corso della notte a finire sott’acqua è stata la provincia di Savona, in particolare Albenga e Ceriale, dove sono esondati diversi piccoli rivi, allagando strade, negozi e scantinati e addirittura una caserma dei vigili del fuoco. Alcuni automobilisti rimasti intrappolati nelle loro vetture in strade e sottopassaggi invasi dall’acqua sono stati portati in salvo dai vigili del fuoco e la protezione civile ha evacuato con i gommoni alcune famiglie dalle proprie abitazioni. La via Aurelia è chiusa al traffico tra Alassio ed Albenga a causa di una frana.
Notte di paura anche per Genova colpita nuovamente da un vero e proprio nubifragio, che ha provocato l’esondazione del rio Veilino, nel quartiere di Staglieno e allagamenti e frane soprattutto nel ponente cittadino. Anche i torrenti Bisagno, Polcevera, Leira e Varenna si sono rapidamente ingrossati ma restano ancora sotto il livello di guardia.
Migliora invece la situazione meteo su Venezia. Nonostante le forti piogge che hanno colpito nella notte il Veneto, infatti, il centro previsione maree del Comune ha rivisto al ribasso di 10 centimetri la stima del picco dell’alta marea, con il picco dell’acqua alta che si ferma, per oggi attorno alle 12 e 30, a 100 centimetri, facendo cosi rientrare il codice arancio dichiarato ieri.
Le precipitazioni continuano anche oggi, specie in Liguria, Piemonte, Alpi e Prealpi. Le piogge coinvolgeranno anche il Centro e le coste di Campania e Calabria. La redazione di www.ilmeteo.it comunica che almeno fino a fine mese una serie di perturbazioni raggiungeranno la Penisola a giorni alterni portando tantissima pioggia. Se domani il tempo iniziera’ a migliorare e venerdi’ sara’ prevalentemente asciutto, ilmeteo.it lancia l’allerta per sabato quando una fortissima perturbazione raggiungera’ il Nord e la Toscana con nubifragi e alto rischio alluvionale nuovamente su Piemonte, Liguria e Toscana. La domenica trascorrera’ con un miglioramento su gran parte delle regioni, ma tra lunedi’ e martedi’ l’ennesima perturbazione fara’ peggiorare il tempo su Toscana e Lazio con nubifragi, anche su Roma.
I liguri, e tutti gli italiani, “devono imparare a vivere con un rischio accettabile. Neppure se domani s’iniziassero ad allargare gli argini dei fiumi, ad abbattere le case a rischio, città e campagne sarebbero sicure. Il rischio caratterizzerà sempre il nostro Paese” .Lo afferma Franco Gabrielli, prefetto e capo della Protezione civile, in una intervista a La Repubblica. Chiamare i soldati – secondo il prefetto – significa tornare indietro di cinquant’anni. L’amministrazione ligure ha reazioni isteriche. L’esercito non serve a nulla, non sa dove mettere le mani. Oggi è fatto di super-professionisti che con la Protezione civile non c’entrano nulla. La Toscana sta messa peggio, ma i suoi amministratori non hanno queste reazioni. Dall’ultima alluvione di Genova in poi – continua Gabrielli – le pratiche di protezione civile sono tornate indietro di cinquant’anni: esercito e angeli del fango sono cose di un’altra era. La Liguria ha 6.700 volontari addestrati, più un altro migliaio che si è mosso proprio per Genova. Non servono le truppe cammellate né i cherubini dal cielo, piuttosto Burlando pensi a come è stato gestito il suo territorio negli ultimi trent’anni”. Non manca un commento all’esito del processo dell’Aquila che ha salvato quasi tutta la Protezione civile: “Chi è stato condannato – sottolinea – il professor De Berardinis, è la persona più vicina a noi. Non posso dirmi soddisfatto”.
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