Pil procapite Italia 2013 meno 30% grandi Paesi
“La mancata ripresa dalla recessione sta portando il reddito pro capite dell’Italia a scendere ancora più in basso rispetto alle principali economie dell’Ocse”. Lo scrive l’organizzazione stimando che il Pil pro capite italiano nel 2013 era inferiore del 30% rispetto alla media dei primi 17 Paesi Ocse. Il gap è cresciuto: nel 2007 era del 22,7%. “In questa fase di limitato margine delle politiche macroeconomiche – scrive la capo economista dell’Ocse, Catherine Mann, nel rapporto annuale ‘Going for Growth’ – è importante che l’agenda delle riforme strutturali metta più attenzione su quelle riforme che oltre ad accrescere la produttività e la creazione di posti di lavoro nel medio termine sappiano sostenere la domanda nel breve termine”.
“Se il passo di queste riforme dovesse rallentare troppo, aggiunge, c’è il rischio che si sviluppi un circolo vizioso, in cui la domanda debole mina alla base la crescita potenziale, prospettiva che deprime ancora di più la domanda, dato che sia gli investitori sia i consumatori diventano ostili al rischio e preferiscono risparmiare”. “La crisi – prosegue l’Ocse – ha aumentato il disagio sociale, poichè ha colpito duramente le famiglie a basso reddito, con i giovani che subiscono la più ingente perdita di reddito e sono esposti a un crescente rischio di povertà”.
“La crisi finanziaria e una ripresa continuamente modesta hanno portato a una riduzione del potenziale di crescita in gran parte dei paesi più avanzati, mentre in molte economie emergenti si è verificato un rallentamento, sottolinea il rapporto, tra le sfide politiche nel breve termine figurano la disoccupazione costantemente alta, il rallentamento della produttività, il disavanzo del bilancio pubblico e il debito pubblico elevati, nonchè le rimanenti fragilità del settore finanziario”.
“Andando avanti con le riforme strutturali intraprese dopo la crisi – conclude l’Ocse – e concentrandosi sulle migliori pratiche esistenti i Paesi Ocse potrebbero ottenere un aumento fino al 10% del livello di Pil pro capite a lungo termine, precisando che questo aumento corrisponde ad un incremento medio di circa 3.000 dollari pro capite”.
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