Chiesta alla Ue la proroga per altri 3 anni dello split payment
“Rispetto alle richieste di aggiustamento arrivare dalla Commissione europea stiamo valutando, che alcune misure vengano prese prima di aprile, mentre le misure di lotta all’evasione verranno adottate più verso la fine di questo periodo, anche per tener conto della necessaria approvazione della Commissione”.
Lo ha detto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, che in riferimento alle tensioni sullo spread tra Btp e Bund ha spiegato come le “vicende di questi giorni e di queste ore ci ricordano, in modo un pò sgarbato, come un paese ad alto debito non possa non occuparsi della sua discesa. La riduzione del debito pubblico è un obiettivo centrale della strategia del Governo. Certamente non ha aiutato la deflazione dell’anno scorso: l’Italia nel 2016 ha conosciuto la deflazione e la deflazione fa male al debito perché lo fa aumentare”.
Padoan ha ricordato i drammatici momenti seguiti agli eventi sismici e il fatto che l’Italia abbia chiesto ed ottenuto da Bruxelles “margini aggiuntivi di risorse per investire nella messa in sicurezza degli edifici, in quella che viene chiamata “edilizia sismica”. Altre risorse – ha sottolineato – saranno messe in campo in un contesto in cui il dialogo con la Commissione europea continua, perché Paese e Governo rispettano le regole”.
Il ministro ha quindi sottolineato che saranno messe a disposizione “risorse aggiuntive” ma è importante che questi ”fondi siano usati in modo che si giunga a “risultati concreti”e percepibili”.
Nella lettera inviata alla Commissione europea, in risposta alla richiesta di una correzione dei conti pari allo 0,2% del Pil, ovvero circa 3,4 miliardi, le misure indicate erano basate sostanzialmente su tagli di spesa (0,05%) e sulle entrate fiscali (0,15%), di cui il 40% deriverebbe rafforzamento delle misure contro l’evasione già messe in campo, come lo split payment, da cui dovrebbe arrivare nelle casse dello Stato circa 1 miliardo.
E proprio sullo split payment il ministro dell’Economia ha trasmesso alla Commissione Ue una richiesta di proroga, per altri tre anni, oltre il termine del 31 dicembre di quest’anno e quindi fino al 2020. Inoltre il Ministro ha chiesto di verificare la possibilità di estendere l’autorizzazione anche “a entità e transazioni inizialmente non incluse in questo regime, inizialmente circoscritto agli acquisti delle P.A”.
Atteso anche l’esito dell’incontro tra Mario Draghi e Angela Merkel, nel quale, dopo le dichiarazioni della Cancelliera sull’eventualità di un’Europa a due velocità, con tutta probabilità, il governatore della Bce ritornerà a sostenere la tesi sulla centralità dell’euro.
Draghi ha confermato che il programma di acquisti di titoli sovrani e altri asset per la liquidità sarà esteso e si è dichiarato pronto ad aumentare il piano di acquisti di asset, per durata e dimensioni qualora le prospettive si delineassero meno rosee.
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