Il ministro del Lavoro: Jobs Act operativo entro la prima metà del 2015, diminuire numero di contratti di lavoro e costi per il tempo indeterminato
Sto lavorando a un’idea semplice: un ponte che collega una situazione a un’altra”, creando “più flessibilità in uscita dal lavoro”. A dichiararlo è il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, durante un videoforum su Repubblica.it. “Servono cose semplice e convenienti: ti manca un anno, ti do un assegno per i 12 mesi, poi vai in pensione. L’impresa continua a pagare i contributi. Il costo sostenuto dallo Stato viene in parte restituito durante i seguenti 30 anni di pensione”. Novità anche sul fronte esodati: il ministro ha annunciato l’apertura, già dalla prossima settimana, di un tavolo di confronto con l’Inps e le commissioni Lavoro per gli esodati. L’impegno del governo, ha sottolineato Poletti, è “trovare una soluzione per tutti gli esodati”.
Si profilano tempi più lenti, invece, per la riforma del lavoro. ”Il Jobs act – ha chiarito Poletti – potrà essere operativo entro la prima meta’ del 2015. Il Parlamento deve approvare le delega e faremo il possibile perché lo faccia. Il Senato ha già il nostro testo e può avviare il lavoro. Se il Parlamento entro fine anno chiuderà la parte che gli compete, noi saremo in grado entro metà 2015 di concludere” la riscrittura del codice del lavoro. Riscrittura che avrà una vasta portata: “vogliamo rivoluzionare tutto l’impianto”, ha dichiarato, con una ”drastica riduzione del numero di contratti di lavoro”. In arrivo anche una redistribuzione del cuneo fiscale tra i contratti a tempo indeterminato e quelli a termine: “il contratto a tempo indeterminato deve costare almeno il 10% in meno. Avremo bisogno di un contratto temporaneo, perché ci sono attività stagionali o con picchi, e di un contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti”, ha osservato il ministro, sottolineando l’importanza che siano ”in equilibrio dal punto di vista dei costi”. ”L’imprenditore deve potere e dover scegliere o il tempo indeterminato perché gli conviene o il termine perché lo lascia più libero”.
Il ministro del lavoro, Giuliano Poletti, ha promesso inoltre ”piu’ controlli” sulle false partite Iva. “Faremo una consultazione con le organizzazioni che rappresentano i lavoratori per vedere cosa di positivo si possa fare per la categoria. Infatti bisogna combattere le partite Iva false ma anche ragionare con le partite Iva ”vere” su quali siano le condizioni migliori in cui possano fare il loro lavoro”.
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