Il premio degli imprenditori italiani del commercio moda va alla Maison Versace. Si è tenuta infatti questa mattina, presso l’Auditorium A. Nori in via Nazionale 60 a Roma, la premiazione del Premio Moda 2016 FISMO Confesercenti, che ha visto la Gianni Versace S.p.A. aggiudicarsi il riconoscimento.
“Siamo molto lieti di consegnarlo – ha detto il presidente FISMO Roberto Manzoni – ad una delle più prestigiose Case di moda italiane, conosciuta per le sue straordinarie creazioni e per l’innovazione che ha saputo apportare, rispettando tecniche sartoriali artigianali e puntando su di un Made in Italy di altissima qualità”.
“Un riconoscimento molto importante – ha detto Francesco Buccola, Chief Financial Officer della Versace Spa, ritirando il premio – che premia quei valori di qualità e tipicità in cui Versace ha da sempre investito e che ha voluto portare nel mondo”.
“La Versace – ha sottolineato il presidente di Confesercenti, Massimo Vivoli, nel portare il saluto della Confederazione – è una di quelle eccellenze che ha fatto conoscere la creatività italiana nel mondo e a lei va il plauso di aver esportato il marchio e non l’azienda”. Infine il presidente ha ricordato come ancora “molte piccole e medie imprese italiane non sopravvivano a causa della pressione fiscale e dei costi di gestione alti e per il difficile accesso al credito. Serve maggiore attenzione delle istituzioni in tal senso”.
“La politica – ha incalzato Manzoni – deve riconoscere il ruolo fondamentale di questo settore. Chi investe nella moda deve poter contare su credito, formazione e su una regolamentazione chiara su vendite on line, outlet, saldi e contraffazione. Solo quando il comparto moda vedrà riconosciuto il ruolo fondamentale che ha nell’economia del Paese tornerà ad credere e investire nel futuro”.
Claudio Bergonzi, Segretario Generale INDICAM nel corso del suo intervento ha ribadito che i tre pilastri del Made in Italy sono innovazione, capacità di progredire e di competere. “Oggi – ha detto – si premia un’azienda che è il simbolo di tutto ciò”. Bergonzi ha poi posto l’accento sul problema della contraffazione fornendo qualche cifra: “2,5% di merci scambiate nel mondo sono false; nell’Ue la percentuale sale al 5%. L’Europa – ha concluso – ha poi anche il triste primato di avere due dei Paesi con le produzioni più imitate al mondo, ovvero i Italia e Francia”.
Angelo Senaldi, Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati ha sottolineato come “il Made in Italy nel mondo, per anni, si sia identificato con la moda”. Senaldi ha anche posto l’accento su come la moda sia uno fra i comparti più colpiti dalla contraffazione. Un fenomeno che per il deputato occorre combattere “investendo in cultura della legalità e in un sistema di riconoscimento chiaro che differenzi il prodotto di qualità dalle imitazioni”.
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