Il Premier: sulle riforme vasto consenso, andremo avanti velocemente
Quando diciamo di cambiare il Paese ”dobbiamo farlo, e lo faremo se crediamo nel profondo del cuore che il Paese non è spacciato, non è nelle mani dei furbi e di chi dice che non ce la faremo. Ce la facciamo ma tutti insieme perché o lo salvano i cittadini questo Paese o non lo salva nessuno”.
A dirlo è il premier Matteo Renzi inaugurando l’anno accademico della Gdf.
“Qualsiasi riforma riusciremo a fare, e ce la stiamo mettendo tutta, può funzionare solo con l’adempimento con onore e disciplina di tutti, dal governo al cittadino, solo così riusciremo a cambiare il Paese”, ha detto Renzi spiegando che ”l’Italia soffre di uno stereotipo, ci raccontiamo peggio di come siamo, un Paese fatto solo di problemi, questa è la cultura dell’autocommiserazione. Faremo la nuova legge elettorale dopo anni di melina, pantano, fango. Non saremo mai un Paese normale, ma il contrario di normale non è anormale, è speciale”. A qualcuno, ha aggiunto il Presidente del Consiglio, “ancora non e’ chiara la cornice, ma c’e’ un disegno alla fine del puzzle delle riforme. Sulle quali c’e’ un vasto consenso, che ci permetterà di andare avanti velocemente”.
“Abbiamo bisogno di una rivoluzione culturale perche’ oggi c’e’ una presunzione di colpevolezza. Serve l’approccio inglese e americano – ha proseguito il premier – in cui il cittadino e’ moralmente accompagnato e il pubblico e’ un consulente e non un controllore”. “Piu’ in generale serve semplicita’ perche’ e’ assurdo far sempre nuove norme per combattere il crimine”, ha aggiunto Renzi.
Il primo passo per rendere ”più semplice chiedere ai cittadini di pagare le tasse” è “far vedere che si annullano gli sprechi della pubblica amministrazione, tagliando le spese di gestione e non i servizi. Quella dell’evasione e’ una grande questione, una battaglia sacrosanta: 91mld e’ un numero impressionante, un dato che va combattuto”.
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