Istat: 1 famiglia su 3 non si fida di quella del rubinetto. La spesa è mediamente di 10,75 euro
“Nel 2016, in Italia la spesa media mensile familiare per consumi finali di beni e servizi si è attestata su 2.524 euro , di cui 448 euro (17,7% del totale) sono stati destinati all’acquisto di “Prodotti alimentari e bevande analcoliche”. All’interno di tale categoria, la spesa media mensile per l’acquisto di acqua minerale è pari a 10,75 euro, registrando per il secondo anno consecutivo un incremento (+4,7% rispetto al 2015 e +8,6% rispetto al 2014), dopo la contrazione del periodo 2008-2014 (-27,1%)”.
In occasione della Giornata mondiale dell’acqua, istituita dall’Onu e celebrata ogni anno il 22 marzo, l’Istat fornisce un quadro di sintesi delle principali statistiche sulle risorse idriche.
“L’incidenza della spesa per acqua minerale su quella alimentare – dice l’Istituto – passa dal 2,9% del 2008 al 2,4% del 2016, e dallo 0,5% allo 0,4% sulla spesa media totale familiare. La spesa media mensile per la fornitura di acqua connessa all’abitazione, rilevata a partire dal 2014, nel 2016 è pari a 13,59 euro, ed è aumentata dell’1,5% rispetto al 2015.
“Nel 2017, una famiglia su 10 (il 10,1%) – prosegue – lamenta irregolarità nel servizio di erogazione dell’acqua nella propria abitazione e circa una su 3 (il 29,1%) dichiara di non fidarsi a bere l’acqua di rubinetto. La spesa media mensile per la fornitura di acqua connessa all’abitazione è di poco superiore, pari a 13,59 euro, l’1,5% in più rispetto al 2015. Nel 2017, a causa della “crisi idrica” nei quattro principali bacini idrografici italiani (Po, Adige, Arno e Tevere) le portate medie annue hanno registrato una riduzione media complessiva del 39,6% rispetto alla media del trentennio 1981-2010″.
“Tra i 28 Paesi dell’Unione europea – conclude l’Istat – l’Italia ha il maggiore prelievo annuo di acqua per uso potabile pro capite: 156 metri cubi per abitante”.
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