Siti scorie nucleari. Documento di Confesercenti Sicilia: «Individuazione siti siciliani ricalca schemi del passato. Noi accanto alle istituzioni regionali e comunali e a tutte le forze, sindacali, sociali e politiche del “fronte del no”».
«Mentre si discute di Recovery plan e di progetti per lo sviluppo soprattutto nel Meridione d’Italia, il governo nazionale individua come possibili aree di stoccaggio per i rifiuti nucleari in Sicilia, zone che negli ultimi 20 anni si sono affermate per il valore delle bellezze paesaggistiche, del patrimonio archeologico, delle culture, delle tradizioni. Una proposta incomprensibile che sembra la stessa, ottusa, scelta industriale “a perdere” degli anni Settanta di cui ancora oggi paghiamo i conti. Confesercenti Sicilia si schiera ufficialmente accanto alle istituzioni regionali e comunali e a tutte le forze, sindacali, sociali e politiche del ‘fronte del no’».
È la presa di posizione di Confesercenti Sicilia che questa mattina ha partecipato con Pino Cità, vice presidente di Confesercenti Palermo e responsabile Confesercenti delle Madonie alla riunione convocata dal Parco delle Madonie con tutti i sindaci del territorio. «È semplicemente assurdo – si legge in un documento, firmato dal presidente regionale di Confesercenti Sicilia e dai presidenti provinciali dell’associazione a Palermo, Trapani e Caltanissetta – avere individuato nella Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee, queste zone per stoccare rifiuti nucleari. Per il sito delle Madonie, poi, si sfiora il paradossale. Ci chiediamo davvero come sia possibile pensare di stoccare scorie nucleari in un’area naturale protetta».
«Nel prendere questa decisione – si legge ancora nel documento – difendiamo il lavoro di migliaia di piccole e medie imprese del turismo, dell’agricoltura, dell’artigianato e delle tecnologie sostenibili che con fatica, orgoglio e spirito imprenditoriale hanno contribuito a creare dal basso un’immagine nuova della Sicilia, in sintonia con le vocazioni che le sono proprie».
I quattro luoghi individuati nella Cnapi sono Trapani candidata tra l’altro a Capitale italiana della Cultura e con un percorso di valorizzazione che va in questa direzione ormai da anni, Calatafimi-Segesta dove sorge uno dei più bei tempi archeologici siciliani, Castellana Sicula – Petralia Sottana in pieno Parco delle Madonie, e Butera in provincia di Caltanissetta, territorio di agricoltura e vino di qualità.