Aigo Confesercenti esprime dubbi sull’accordo tra Comune di Palermo ed Airbnb per la riscossione automatica dell’imposta di soggiorno che, come annunciato, verrà siglato domani. Per il presidente nazionale Aigo, Agostino Ingenito, sono tante le incertezze di questo accordo: «A partire dal fatto che AirBnb non è l’unica piattaforma di affitti brevi esistenti, con molte strutture che non sono presenti su questo portale. Inoltre, non capiamo come Airbnb possa rifiutarsi di fare da sostituto di imposta per la cedolare secca e, al contrario, accettare di incassare la tassa di soggiorno. E poi ancora: queste strutture sono tutte in regola? E come verranno trasferite queste somme al Comune? Ci sono tanti dubbi e troppe incongruenze». «L’accordo – sottolinea Daniela Giardina, presidente regionale di Aigo – è un passo avanti per censire le strutture presenti a Palermo sfruttando proprio AirBnb. Il secondo passo sarebbe quello di chiedere a queste strutture di mettersi in regola con la normativa nazionale e regionale. Ad esempio, quante strutture sono registrate sul portale alloggiati della Polizia? Molti ignorano quest’obbligo». «Ci sono aspetti positivi in questo accordo – afferma Gerino Sanfilippo, presidente provinciale Aigo – come ad esempio l’emersione del sommerso per quanto riguarda la tassa di soggiorno e contemporaneamente che il Comune possa rimpinguare le proprie casse. Però, è arrivato anche il tempo di vessare un po’ meno le strutture ricettive come i b&b che pagano costi elevati per la Tari essendo equiparati, dal regolamento comunale, ad hotel senza ristorante. Quindi è auspicabile rivedere questo regolamento e in generale è necessario alleggerire il carico fiscale sulle strutture ricettive: il rischio altrimenti è di ottenere il risultato opposto, cioè che molti decidano di lavorare in nero perché non riescono a sopravvivere».
8 febbraio 2018
Powered by WPeMatico