Più città d’arte, meno mare. Ripresa dopo due anni dei viaggi per i connazionali
Aumenta nel 2014 la spesa degli oltre 130 milioni di turisti stranieri in Italia che cresce del 3,6% a 34,2 miliardi di euro mentre, dopo due anni, torna a salire la spesa degli italiani all’estero (+6,9% a 21,7 miliardi) sebbene resti inferiore al periodo pre-crisi. E’ quanto informa la Banca d’Italia nella sua indagine campionaria. Per gli stranieri sempre più città d’arte da visitare nel Belpaese (60% della spesa totale) e meno mare con soggiorni più brevi.
“I dati di Bankitalia-Ciset confermano che il turismo è un settore fondamentale per l’intera economia italiana” – afferma il ministro dei Beni culturali e del Turismo Franceschini commentando i dati della Banca d’Italia presentati oggi. “Nel 2014 – osserva il titolare del Collegio Romano -l’economia turistica e il suo indotto hanno generato circa 36,4 miliardi di valore aggiunto determinando un incremento della ricchezza prodotta di oltre il 2%. Dati sicuramente positivi anche grazie alla crescita dei consumi dei turisti stranieri che, tra gennaio e dicembre 2014, hanno superato i 34 milioni di euro (+3,6% rispetto al 2013). Molto positivo – continua Franceschini – il dato sulla crescita dei pernottamenti dei turisti stranieri (1,5% sul 2013) e dei viaggiatori italiani (+5,4%), che segnala un cambio di passo nelle modalità di viaggio nel territorio”. “Chi viene in Italia – aggiunge Franceschini – lo fa per godersi un soggiorno più lungo, legato alla scoperta del territorio e non solo delle grandi città d’arte, con una forte componente legata al gusto, all’intrattenimento colto, al vivere italiano. Da segnalare, poi, l’incremento generale dei flussi in tutte le aree geografiche, ma particolarmente nel Sud e nelle Isole: un dato che bisogna saper apprezzare in tutto il suo potenziale di rilancio per questi territori. Importante anche l’aumento del giudizio positivo dei turisti stranieri, segno di un apprezzamento dell’offerta complessiva del Paese. Significativo infine il fatto che gli italiani tornino a viaggiare. Dopo due anni di contrazione della spesa turistica nazionale si segnala l’inversione di tendenza: un’ulteriore conferma della ripresa dell’economia italiana”.
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