Confesercenti Sicilia è stata sentita ieri in V Commissione all’Ars sul Programma triennale di sviluppo turistico della Regione 2019-2021, predisposto dall’assessorato al Turismo e che dopo il passaggio in Commissione dovrebbe andare all’approvazione della Giunta di governo. Uno strumento fondamentale per far crescere il settore, previsto dalla legge 10 del 2005, ma che finora non è stato mai realizzato. “In questi 13 anni – dice Salvo Basile, coordinatore regionale Assoturismo Sicilia – nessun testo ha mai completato l’iter previsto dalla legge”. L’auspicio di Confesercenti Sicilia è dunque che “si arrivi fino in fondo all’approvazione del piano, introducendo anche gli accorgimenti necessari a renderlo quanto più efficace possibile”. In V Commissione, Confesercenti Sicilia ha presentato un emendamento, chiedendo la creazione di un Osservatorio che monitori periodicamente i risultati e il reale investimento delle risorse rispetto alle strategie del piano. “La scelta dell’assessorato di creare un piano condiviso con le associazioni datoriali è sicuramente da plaudire – dice ancora Basile – ma è importante mantenere questo doppio sguardo anche rispetto alla realizzazione di quanto viene previsto”. Basile auspica anche “un confronto costante sulle riforma della legge sul turismo da attuare per sciogliere i nodi che rallentano la crescita del settore: dal tema della mobilità e dell’accesso al territorio a quello delle professioni turistiche, ai sistemi di classifica delle strutture ricettive, al problema della governance degli attori pubblici e privati che concorrono alla formazione del prodotto turistico, fino al regolamento delle agenzie di viaggio e turismo che risale a un Regio decreto del 1937”. Ai lavori della Commissione, insieme a Basile, ha preso parte Anna Maria Ulisse, responsabile regionale di Assoviaggi Sicilia che ha ricordato un’altra grande questione aperta e che sta a cuore agli operatori dell’intermediazione dell’offerta turistica: l’impossibilità, in questo momento, di partecipare a Fiere di settore per commercializzare l’offerta siciliana in base ad un regolamento della Comunità europea e alla riforma Lombardo che demanda tale competenza all’assessorato alle Attività produttive. “Sappiamo che si sta cercando una soluzione – ha detto Ulisse – ma ci preme ribadire che questo stato di cose crea enormi difficoltà alle aziende del settore e rischia di rallentare anche qualsiasi piano di sviluppo turistico”. Il Piano di sviluppo triennale dovrebbe essere approvato entro il 30 giugno. I margini di crescita del settore in Sicilia sono enormi. Due dati per tutti: l’Isola conta ad oggi meno di 15 milioni di presenze e meno di 5 milioni di arrivi l’anno. Ben lontano dai risultati raggiunti da altre destinazioni del Mediterraneo come le Baleari o Malta.
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