Il vicepresidente della Commissione Ue Jyrki Katainen in audizione davanti alle commissioni riunite di Camera e Senato
“Dobbiamo migliorare il mercato unico dei capitali per diversificare le fonti di finanziamento delle Pmi che adesso per l’80 per cento ricorrono alle banche”. Così il vicepresidente della Commissione Ue Jyrki Katainen in audizione davanti alle commissioni riunite di Camera e Senato, sottolineando che “le banche non sono in grado prestare abbastanza alle Pmi e questo rappresenta uno dei freni per le Pmi e per la ripresa dell’occupazione”. Quanto al mercato unico altre priorità sono il mercato unico digitale e l’energia. “Il piano per gli investimenti – ha spiegato Katainen – soprattutto la selezione dei progetti e il nuovo fondo sarà pronto a partire entro giugno. Il piano, spiega, è un triangolo con tre componenti, finanziamento del rischio, procedura per selezionare buoni progetti privati e mercato unico.
“Il settore privato – dice Katainen – ci ha fatto intendere che vogliono fare affidamento sulla politica di investimento del Fondo strategico, vogliono essere certi che non ci sia un’interferenza politica nella selezione dei progetti, altrimenti non possono fare affidamento sulla sostenibilità e la redditività dei progetti”. “I finanziamenti per la crescita, ricorda, oltre che a infrastrutture, reti energetiche, ferrovie, autostrade e centri di ricerca, dovranno andare anche alle Pmi che soffrono di carenza di liquidità. Il Fondo dovrà finanziare o cofinanziare progetti, o finanziarne le esigenze”. Ma sottolinea il vicepresidente della Commissione Ue, non distribuisce finanziamenti a fondo perduto, ma a tasso inferiore a quello di mercato e volto alla condivisione del rischio”. Katainen preannuncia “l’emissione di tranche junior ma il settore privato dovrà finanziare il grosso del progetto. E, assicura, se ci saranno perdite, il Fondo subirà le prime perdite, il finanziamento pubblico sarà il primo a soffrire, a subire la perdita. Anche questo è per incoraggiare i privati a investire: ho incontrato investitori di diversi Paesi che mi dicono: abbiamo molta liquidità ma non troviamo investimenti sostenibili. Può sembrare sorprendente – conclude – ma questo è il feedback che abbiamo. Ecco perché abbiamo approntato una pipline di progetti trasparente”.
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