Contrazione Pil Italia -0,4% nel 2014, unico in G7
“Prosegue la moderata ripresa a livello globale anche se la debole domanda nell’area euro resta un fattore di preoccupazione”. E’ quanto segnala l’Ocse nell’Interim economic assessment di settembre in cui taglia le stime di crescita dei Paesi dell’area. Il Pil dell’Eurozona è stato rivisto al ribasso, per il 2014, dall’1,2% allo 0,8% (-0,4 punti percentuali), quello degli Stati Uniti dal 2,6% al 2,1%, quello della Germania dall’1,9% all’1,5%, quello della Francia dallo 0,9% allo 0,4%, quello della Gran Bretagna dal 3,2% al 3,1%. Riguardo al 2015, il Pil degli Stati Uniti si attesterà al 3,1% dal 3,5%, quello della Germania all’1,5% dal 2,1%, quello della Francia all’1% dall’1,5%, quello della Gran Bretagna al 2,8% dal 2,7%. Il Pil dell’Eurozona l’anno prossimo salirà dell’1,1%, in rallentamento dall’1,7% di maggio. L’unico Paese che il prossimo anno dovrebbe crescere più del previsto è la Gran Bretagna per la quale l’organizzazione di Parigi ha rivisto al rialzo la previsione di crescita.
“Il recupero in Eurolandia rimane deludente, specialmente nei Paesi più grandi: Germania, Francia, Italia” – sottolinea l’Ocse – mentre la ripresa in alcune economie periferiche è incoraggiante, altri Paesi fronteggiano ancora sfide strutturali e di bilancio, insieme al peso di un alto debito”.
“L’Italia – conclude l’Ocse – registrerà nel 2014 una contrazione del Pil dello 0,4%, l’unico dato negativo tra i Paesi del G7″. E’ la stima dell’Ocse che ha tagliato drasticamente le precedenti stime, pari a +0,5%. Nel 2015, secondo l’organizzazione, ci sarà una timida ripresa dello 0,1% (+1,1% la precedente stima).
Niente crescita per l’Italia nel 2014 anche per l’agenzia Standard & Poor’s che ha comunicato le nuove stime per l’anno in corso, tagliando per il nostro paese la stima di crescita a zero da una previsione a giugno a +0,5%. Revisione al ribasso anche per Francia (da +0,7% a +0,5%) e Paesi Bassi (da +1,0% a +0,8%), mentre si conferma l’andamento positivo per Germania (+1,8%), Spagna (+1,3%) e Belgio (+1,1%).
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