Gdf scopre ‘defacement’, commercializzati articoli falsi grandi marche
Il nucleo Speciale Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza ha scoperto la compromissione di ben 53 siti italiani dove sono state pubblicate pagine web che rimandano ad alcuni portali di e-commerce ospitati su server esteri. Si tratta di negozi virtuali – riferisce un comunicato – dove venivano commercializzati prodotti della casa di moda “Louis Vuitton” a prezzi nettamente inferiori a quelli normalmente praticati nel mercato legale.
I 53 siti, la cui alterazione è avvenuta all’insaputa dei titolari, sono riconducibili a soggetti pubblici (come Comuni e Scuole) e a realtà private italiane che non hanno alcuna correlazione con la vendita di oggetti di moda. Gli hacker – spiega la Gdf – hanno sfruttato alcune vulnerabilità informatiche per accedere senza autorizzazione ai sistemi.
Questa modalità si chiama ‘defacement’, orientata a pubblicare contenuti estranei all’originaria struttura del sito, ed ha come obiettivo l’aumento del cosiddetto ‘pagerank’ sui motori di ricerca venendo a costituire così un complesso di “vetrine virtuali” per dare maggiore risalto ai portali di e -commerce illeciti.
La contraffazione – ricorda la Gdf – continua ad essere una piaga per l’economia italiana. Il mercato del falso sottintende fenomeni di lavoro nero, evasione fiscale, sfruttamento di soggetti deboli, legami col crimine organizzato, oltre che danni per i consumatori sul piano della salute e della sicurezza. La sola Gdf nel 2013 ha sequestrato 130 milioni di prodotti contraffatti (+25% rispetto all’anno precedente), mentre 9.445 sono state le persone denunciate in 11.409 interventi. Il Corpo di recente ha istituito un sistema informativo contro le contraffazioni: https://siac.gdf.it/Pagine/default.aspx.
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