Confesercenti: “Quadro preoccupante. Soffrono i piccoli negozi. Serve piano per rafforzare i consumi”
In calo le vendite al dettaglio ad aprile su base congiunturale: l’Istat rileva un -0,1% rispetto a marzo. Rispetto ad aprile 2016, le vendite al dettaglio aumentano invece dell’1,2% in valore e dello 0,3% in volume. Nella media del trimestre febbraio-aprile, l’indice aumenta dello 0,5% rispetto al trimestre precedente in termini di valore e dello 0,1% in termini di volume.
Secondo quanto emerge dai dati Istat: “se i consumi sono in rialzo, in particolare su base annua, è perché la vendita dei beni alimentari è in aumento, e soprattutto si fa la spesa nei supermercati. Se su base congiunturale, si registra una lieve flessione dello 0,1%, ciò – spiega l’Istat – è la sintesi di una crescita dello 0,4% della componente alimentare e di un calo dello 0,4% di quella non alimentare. Anche per quanto riguarda il volume, è aumentato dello 0,6% per i prodotti alimentari e cala dello 0,4% per quelli non alimentari. Stesso trend per il trimestre febbraio-aprile: le vendite dei beni alimentari registrano una crescita dello 0,7%. Rispetto ad aprile 2016, per i prodotti alimentari la crescita è ancora più marcata (+4,1% in valore e +1,9% in volume) mentre per quelli non alimentari calano dello 0,7% in valore e dello 0,6% in volume”.
“La distribuzione organizzata – conclude l’Istat – infatti, dopo la contrazione delle vendite di marzo, segna una crescita per tutte le tipologie di negozi su anno a partire dal +5% dei supermercati, dal +4,6% degli ipermercati e dal +4,2% dei discount. Nei negozi, invece le vendite sono calate dell’1,7%. Tra i prodotti non alimentari, le flessioni tendenziali più marcate riguardano prodotti di cartoleria, libri, giornali e riviste (-3,4%) e prodotti farmaceutici (-2,7%). Le variazioni positive di maggiore entità si registrano invece per gli altri prodotti (+2,8%) e giochi, giocattoli, sport e campeggio (+1,4%). Nell’insieme dei primi quattro mesi dell’anno c’è un calo delle vendite dello 0,1% in valore e dello 0,9% in volume rispetto allo stesso periodo del 2016″.
“I dati Istat sul commercio ci consegnano ancora una volta un quadro preoccupante. Se è vero – si legge in una nota dell’Ufficio economico Confesercenti – che aprile fa registrare la prima variazione tendenziale positiva del 2017 pari al +1,2, l’incremento è interamente da imputarsi al settore Alimentare (+4%) – su cui incide l’aumento dei prezzi dei non lavorati e della Pasqua – e alla corsa della Grande Distribuzione (il comparto alimentare, in particolare, segna un +5,8%).
I piccoli negozi del commercio tradizionale, invece, soffrono e continuano a perdere fatturato, con una contrazione su base annua dell’1,7%, facendo registrare variazioni negative sia per i prodotti alimentari che per le vendite non alimentari rispettivamente del -1% e quasi -2%. Ed il commercio al dettaglio fino a 5 addetti segna un -4,4% sull’anno. Ci troviamo, dunque, di fronte ad uno scenario caratterizzato da una domanda interna che fatica ancora a consolidarsi. Per invertire la tendenza serve un piano per rafforzare la crescita del potere d’acquisto delle famiglie e dei consumi, il cui contributo è fondamentale per ripresa della nostra economia”.
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